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Compleanno di Gianni sul monte Pizzocolo m 1581

In questo memorabile mercoledì, l’obbiettivo non è stata una montagna, ma festeggiare le meritatissime 78 primavere del nostro amico Gianni, decano del gruppo, che prima di iniziare la festa ha comunque conquistato la cima del Pizzocolo con i suoi 1200 m di dislivello.

Al ritorno, ci siamo fermati nella baita del nostro gentilissimo amico Osvaldo, sopra San Michele, che tutti gli anni supera se stesso in generosità e iniziando da un’abbondantissima pasta al salmì di folaga, polenta e grigliata, le strepitose torte delle nostre donne e grappe non proprio regolari, abbiamo vanificato il lato sportivo della giornata.

Ringraziamo di cuore Osvaldo, Domenico e chi ha lavorato e contribuito a questa felice giornata.

Percorsi km 15,8 con dislivello di 1176 m, mangiato e bevuto troppo e tanta allegria, cento di questi giorni Gianni.

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MONTE ZENONE M 1424

30 novembre 2016. Il monte Zenone (nel Parco dell’Alto Garda Bresciano) diventa la meta dell’escursione odierna strada facendo. A Tremosine, presa la (lunga) sterrata per S. Michele, conveniamo che non sia il caso di proseguire verso la base di partenza per il Tremalzo. Troppa la distanza e poche le ore di luce. Dunque, parcheggiamo subito presso il ben visibile tabellone segna itinerario n. 218: confidiamo nell’esperienza della Lega Montagna che conosce questi luoghi. Così, per una strada militare della Guerra 1915/18 saliamo verso “La Cocca” (h 0.40 dalla partenza), dove si dirama il facile sentiero n. 218 bis per il monte Zenone (h 2.00). Quest’ultimo giorno di novembre è fresco, soleggiato e limpidi sono i panorami verso il Lago di Garda, serrato tra le Prealpi bresciane e il maestoso monte Baldo veronese. Dalla sommità del Zenone è visibile una traccia (a nord/ovest) che scende verso il sentiero n. 218. Questo perchè vogliamo raggiungere la “Bocchetta di Nansesa”. La cosa non è troppo difficile. Di nuovo percorriamo un sentiero della Grande Guerra – fatto anche di gallerie nella viva roccia ancora percorribili – ben segnalato da frecce direzionali per la fruizione turistica odierna. Alla Bocchetta arriviamo quasi a mezzogiorno (h. 3.00), giusto il tempo per rifocillarci. Quindi, ritorniamo giù sul sentiero n. 218, retrocedendo un poco fino ad incontrare l’indicazione per “La Cocca”. Per aspri e poi facili sentieri raggiungiamo questa località alle 13.50. Potremmo scendere alle auto ( ore 14.45 – h 6.00 dalla partenza) per la sterrata militare, ma preferiamo le vicine Creste con resti di trincee, con un bel sole in faccia e… sguardi panoramici.

Dislivello positivo: m 1100 circa. Distanza percorsa: km 16

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Monte Spino m 1488

Camminata molto panoramica il giro delle Marmere col Monte Spino e il rifugio Pirlo allo Spino, che però richiede molta attenzione, per l’esposizione del sentiero, soprattutto in questa stagione, lungo tutto il cammino sulle creste, abbiamo trovato una leggera nevicata.

Siamo partiti dall’agriturismo ai Traversanti sopra Collio di Vobarno, percorrendo la ripida strada coincidente col sentiero n° 9, fino al bivio con il 4 bis, che a sinistra porta sul monte Forametto (1240 m), dal quale camminando in cresta, si scende al buco del Tedesco e all’omonimo passo, per risalire sulla Marmera, ridiscendere al passo del Gatto e con un ultimo sforzo in vetta allo Spino.

Poco prima delle Marmere un gruppo è sceso a destra e ci ha preceduto al rifugio Pirlo, accendendo un bel fuoco e all’arrivo di tutti, un festosissimo e rumoroso brindisi, con una strepitosa torta al cioccolato, opera d’arte di Rosemarie e prosecco di Antonietta, per festeggiare i loro compleanni.

Da qui per la traccia 9, con un lungo saliscendi fra i boschi autunnali, siamo ritornati alle vetture.

Percorsi 17 km co 1630 m di dislivello in 8 ore e 45 minuti.

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Ferrata Rino Pisetta (Dain Picol 970 m)

Per questa impegnativa, ma spettacolare ferrata, che regala viste stupende sulla valle del Sarche e sul lago di Toblino, non potevamo trovare giornata più luminosa e stagione migliore.

Parcheggiato davanti la bocciofila di Sarche, c’e subito l’indicazione per la ferrata e dopo circa 45 min di sentiero, ripido e ben segnalato, ci si trova alla targa di dedica a Rino Pisetta.

L’attacco è tosto, quanto promette osservandolo, poi nel percorso si alternano tratti semplici e tratti impegnativi, ma la fatica è sicuramente compensata dal paesaggio e dalla bellezza di queste pareti.

Al termine, ci si riposa su un balcone che domina tutta la valle con vista su vicine cime verdissime e innevate in lontananza, c’è pure una romantica panchina.

Anche il sentiero di discesa è stato una bella sorpresa, inizialmente in bosco ombreggiato, sbocca in una piana verde davanti al graziosissimo paese di Ranzo, proseguendo la discesa per la carreggiabile, si incontrano indicazioni per un sentiero ciclabile immerso nel verde e di nuovo la strada. Seguendo le indicazioni Sarche, ci si trova a percorrere un buon tratto di sentiero a mezza costa, con continui stupendi scorci sul lago di Toblino, che si ricongiunge al sentiero della ferrata.

Percorsi 8 km con 850 m di dislivello totale i 6 ore.

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Monte Pizzocolo 1581 m, Cresta Est

Sempreverdi e Lega Montagna Uisp. Dopo una settimana siamo ritornati (in 15) nuovamente sul Pozzocolo; percorrendo la cresta Sud-Est: bella, panoramica e fatta di vivida roccia calcarea. A Toscolano del Garda abbiamo preso per Sanico, continuando a salire (in auto, direzione Sant’Urbano) la ripida mulattiera, fino al cartello Cai indicante le creste Sud ed Est (sentiero 27). Raggiunte le prime roccette (indossato, per precauzione casco e imbragatura), ci siamo affidati ai numerosi appigli di queste per progredire in sicurezza verso il Pizzocolo, superando agevolmente anche i tratti più esposti.
Per il ritorno abbiamo proseguito verso ovest fino ad incontrare il sentiero 11. Passando dalla Malga Valle, siamo cosi arrivati a riprendere la mulattiera di Sant’Urbano, che ci ha riportato all’auto.

Percorsi 8.6 km in 5 ore e 20 min con dislivello di 920 m.

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Monte Pizzocolo 1581 m & compleanno di Gianni

Anche quest’anno abbiamo festeggiato gli splendidi 77 anni di Gianni, vera forza della natura in montagna, nella bella baita dell’amico Osvaldo sul monte Pizzocolo, ospite generosissimo, che ringraziamo con tutto il cuore, per la bellissima giornata, assieme a tutti gli amici che si sono prodigati.

Partiti alle otto dalla loc. Colomber all’inizio della val di Sur (380 m), abbiamo risalito il torrente Barbarano, lungo la strada per un lungo tratto quasi pianeggiante (sent. 1), che poi con ripida salita raggiunge il passo Spino a quota 1160 m, da qui percorrendo la strada a destra (sent. 5), si arriva al Dosso delle Prade a 1517 m, dal quale in mezz’ora si raggiunge la panoramica cima del Pizzocolo a 1582 m.
Scendendo, al Dosso delle Prade, girando a sinistra lungo il sent. 6, raggiunta la baita di Osvaldo, abbiamo dato inizio ai festeggiamenti, con un memorabile pranzo, che nella miglior tradizione bresciana, ha visto in tavola scardole con polenta arrostita, torte salate, pappardelle al salmì di folaga, costine e salamine ai ferri, polenta taragna, concludendo con le buonissime torte delle nostre donne, vino e grappa ad maiora.
Sosta extra a parte, percorsi 18.9 km con dislivello di 1200 m, impiegando 3 ore per la salita e un tempo totale di ore 6:30.

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Il monte Stivo m 2054 (non raggiunto)

Lo Stivo (visto poi a distanza e dal monte Creino), ci confortò il cuore, avendo noi rinunciato a salirlo. Magnificamente illuminato dal sole di mezzogiorno, era come se anche lui dicesse: “Sono troppo carico di neve instabile, oggi no! domani o un’altra volta percorrerete il pendio che avete lasciato a metà”. Così è stato. Giunti a Santa Barbara nel comune di Ronzo Chienis (Trento), gia’ parcheggiammo con difficoltà. La notte aveva depositato un alto strato di neve, tanto che il maltempo ancora indugiava sulle cime delle montagne. Tuttavia, il paesaggio era bellissimo, e le ciaspole al passo “cantavano”, e l’intatto biancore gravava pure sui noccioleti del sentiero, curvandoli. Così, dopo oltre un’ora, prendemmo per il ripido pendio dello Stivo. La traccia era un solco profondo e, passo dopo passo, la neve… un suono preoccupante. Che per i più esperti di noi garantiva… instabilità. Così decidemmo di desistere, volgendo lo sguardo verso i monti Creino e Brugnolo. Messi a poca distanza da Santa Barbara, divennero il nostro tranquillo belvedere sul Lago di Garda e verso lo Stivo, illuminato (come noi) da una precoce primavera.

Dislivello positivo: m 550. Distanza percorsa: 10 km circa

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Monte Pizzocolo (1582 m) da Valle Sur (Gardone Riviera)

Grande attesa per la gita di oggi, il primo aprile è il compleanno del nostro inossidabile amico Gianni Casari, settantasei primavere, come meglio potevamo festeggiarlo se non con una cima dal panorama incantevole sul basso Garda e un ben annaffiato pranzo?

Partiti alle 07:50 da Val Sur di fronte al ristorante Colomber (Gardone R), siamo risaliti costeggiando il torrente Barbarano fino al passo di Spino (1180 m), proseguendo a dx, sentiero 5, siamo arrivati al bivio del Dosso delle Prade (1517 m) e sempre per la stessa via in vetta al Pizzocolo.

Dal Dosso in avanti è un susseguirsi di spettacolari panorami sul lago e in vetta un balcone sulla splendida Val Vestino con il suo fiordo e la diga, il Baldo innevato sulla dx e ancora la baia di Sirmione. Vi rimandiamo al viseo e alle foto.

Tornati al Dosso delle Prade siamo scesi a sx per il sentiero 6, raggiungendo la baita del simpaticissimo Osvaldo, dove oltre la cortesia dell’ospite e dell’amico Domenico, ci aspettavano pastasciutta in salmì, salame e buon vino per una degna festa a Gianni, compresa l’immancabile partita a tresette.

Dislivello circa 1180 m percorso 15 km in  ore 05:30

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