Archivi categoria: Prealpi Bergamasche

Rifugio Benigni e cima Piazzotti m 2349

Partiamo da ORNICA (Val Brembana) per raggiungere il Rifugio BENIGNI e la Cima Occidentale dei PIAZZOTTI. Il cielo è piacevolmente sereno e fresco iniziando la nostra ascesa dal piccolo park di via Rasega. L’itinerario (CAI n. 107) è ben segnalato e in Val Salmurano si congiunge con quello proveniente da Cusio (CAI n. 108), dove avevamo iniziato l’escursione nella primavera di due anni fa. Quella volta salimmo al Rifugio per l’itinerario invernale, essendo ancora innevato il lungo canalone estivo che ora superiamo senza difficoltà. Raggiunto il Benigni (chiuso) m 2222 , ci dirigiamo verso la Cima Piazzotti (m 2349) camminando su un facile sentiero, con bella vista su numerosi laghetti. Per il ritorno, percorse a ritroso poche decine di metri, scendiamo ripidamente a destra (EE) verso il segnavia CAI n. 101 (delle Orobie Occidentali) con una variante (EE) per Ornica che immette sul n. 107.

Dislivello positivo: m 1370. Distanza percorsa: km 17.5 (circa). Durata escursione: ore 7

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Pizzo Tornello m 2687

Parcheggiato accanto alla Chiesa di Vilmaggiore si  segue itinerario n 432, poi  il n 412  sale al Lago Varro mt 2236 ore 2.20, si prosegue su tratti di neve che creano qualche difficoltà per seguire il sentiero per la vetta raggiunta dopo 3 ore e 45. Discesa al Lago Varro e qui a dx per il Lago Cornalta mt 2181 e da qui rientro in  Valle Tino a Vilmaggiore ore 7.35. Ascesa mt 1650 Km 14.5

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Corna Camozzera 1452 m

Escursione alla CORNA CAMOZZERA (m 1452) che, inizialmente in forse per maltempo, finisce con soddisfazione di tutti in una gran prateria di narcisi spontanei. Partiamo alle ore 8.20 da FORCELLA ALTA di Costa Valle Imagna (Bg) per il sentiero ben segnalato n. 571, superando roccoli abbandonati e un ex convento, fino al “Passo del Pertus”. Dove l’itinerario si biforca e noi prendiamo il sentiero n. 588 per l’anticima del Monte Ocone, l’Ocone e la CORNA CAMOZZERA: bello, vario, a tratti per esperti e panoramico (quando le nebbie si diradano), sulla Valle Imagna a destra, e a sinistra sul Lecchese. Lasciata la Corna proseguiamo sempre in cresta verso “La PASSATA”, dove inizia anche il sentiero per la Cima Quarenghi del Resegone. Lì terminava il sentiero n. 571 abbandonato al “Passo del Pertus”. Così, attraverso di esso, ritorniamo al punto di partenza dopo esserci immersi nella bellezza inaspettata di una prateria fiorita. Dislivello positivo: m 600 circa. Distanza percorsa: km 8.5. Durata escursione: ore 5.10

La Corna Camozzera l’abbiamo scoperta grazie al sito: PIEROWEB.

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Cima Grem m 2049

Raggiungiamo la località “Alpe Grina” di Gorno (Bg) dove lasciamo le auto appena prima del divieto di transito e prendiamo il sentiero n. 263 per il Bivacco Tellini. Passiamo la “Forcella Alta” (m 1440) e la neve si fa consistente, ma non calziamo le ciaspole se non sostando presso il panoramico bivacco. Quindi ci indirizziamo verso il “Bivacco Mistri” nella vallata sottostante le creste della “Cima di Grem”. Il manto nevoso intatto ha l’aspetto di una bianca glassa posta su monticelli e pieghe rocciose che fanno meraviglia. Così – facilmente – siamo alla sella finale e prendiamo a sinistra per l’ultimo tratto impegnativo che ci porterà in vetta. Ma il vento l’ha diligentemente spazzato e senza fatica nè pericolo vediamo presto la croce sommitale (m 2049). Intorno alla quale già s’addensa un folto gruppo di appassionati: che sia per la festa dell'”otto marzo”?

Siamo veramente in tanti e, nonostante le rimostranze delle nostre tre gentili socie che vorrebbero far scorta di luce, scendiamo a valle percorrendo la panoramica cresta: oggi il sole ha il colore dei “fiori di mimosa”!

Ne abbiamo quattro mazzetti perchè abbiamo pensato anche alla cortese barista che sovente ci vizia con “assaggini”. “Festa della donna”! Non a caso Walter ha anche preparato (per tutti) una crostata con marmellata di fichi.

Dislivello positivo: 1000 m circa. Distanza percorsa: km 12. Durata escursione: ore 5.30

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Passi Branchino Gemelli e Mezzeno

Mai una così prolungata assenza di neve sulle nostre montagne! Per questa escursione, abbiamo puntato solo a valicare passi, non fidandoci del ghiaccio – abbondante e insidioso – che gela le rocce. Tuttavia, ne è venuto un bel giro, unendo i noti Branchino e Laghi Gemelli con il Passo di Mezzeno. Partiamo da Valcanale di Ardesio (Bg) alle ore 8.00, prendendo la carrabile per il Rifugio Alpe Corte che presto lasciamo, deviando su sentiero (n. 218) verso l’Alpe NE.VEL. Il paesaggio è nebbioso e suggestivo, l’erba secca e gli abeti sono coperti di brina che – giunti al Passo Branchino (ore 9.50) – sostiamo solo un attimo tirandovi una un’aria gelida. Il sentiero (n 219) scende nella valle, passiamo dalla Casera di Mezzeno (m 1598), per riprendere in salita poco dopo (Cai n. 215), con la benedizione del sole, che trattiene in basso la nebbia. La luce del giorno dà risalto e malinconia al brullo paesaggio: non sembra vero che manchi la neve. Questa appare sul Passo di Mezzeno (m 2142 – ore 11.50), il tratto verso il Passo Laghi Gemelli è innevato, tanto che mandiamo Walter in avanscoperta. Visionata la percorribilità e calzati i ramponi raggiungiamo in noto valico alle ore 12.50. Lungo il sentiero (n. 216) che scende verso Valcanale a tratti indugiamo pigramente al sole… la nebbia ci attese ancor prima di raggiungere le auto (ore 15.00).

Dislivello positivo: m 1480. Distanza percorsa: km 18. Durata escursione: ore 7

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Chignol d’Arale e Cima Menna m 2299

Mercoledì 28 dicembre 2016: tocca al Menna essere la meta dell’ultima escursione di quest’anno… e di vette ne abbiamo raggiunte tante! almeno cinquanta. Siamo a Zorzone – frazione di Oltre il Colle (Bg) – dove parte il sentiero per il bivacco Palazzi M.A.G.A. (ore 8.25) che sarebbe la via più breve per la Cima Menna. Tuttavia, pensiamo di allungarci un pò prendendo (dopo un tratto di strada e al primo segnale) la destra orografica della Val Carnera. Una comoda mulattiera conduce fin presso il casinetto degli “Amici del Menna”, sovrastato da magnifici faggi. Da lì saliamo “fuori sentiero”, tenendo la direzione del monte Chignol d’Arale (m 2068) che raggiungiamo alla spicciolata alle ore 10.30. Dopo una breve sosta scendiamo verso la “Croce di Zorzone” avendo di fronte – imponente e limpido – il Menna (m 2299). Passato il bivacco M.A.G.A. saliamo agevolmente il versante, completamente privo di neve. E, distanziati in piccoli gruppi, siamo in vetta alle ore 11.45. Che sia un inverno caldo lo testimonia (se mai ce ne fosse bisogno), il gruppo di giovani che già stazionano in vetta: alcuni sono in maglietta e calzoncini corti! Imponente la visuale: dal lontano Monte Rosa alla vicinissima Corna Piana e Pizzo Arera. Ci fotografiamo intorno alla nuova croce che da poco sostituisce quella deformata dai fulmini. Poi, ritornando, alcuni di noi scelgono di percorrere la cresta del “Monte d’Arale” anzichè il sentiero per la “Cascina Mattuida”. La discesa risulta bella e avventurosa, anche per dei tratti con erba molto scivolosa: sicuramente per escursionisti esperti! Raggiunto il sentiero sottostante e non orientandoci bene, raggiungiamo Zorzone alle ore 14.45 con l’impressione (nell’ultimo tratto) di aver allungato ulteriormente il già lungo percorso.

Dislivello positivo: m 1435. Distanza percorsa: km 13.5. Durata escursione: ore 6.20

Buon 2017! dai Sempreverdi e dalla Lega Montagna Uisp che per l’intero anno è stata nostra (graditissima) compagna d’avventura.

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CIMA DI LETEN M 2093

CIMA di LETEN, oggi, è la meta della nostra escursione. Partiamo alle ore 8.00 da Parre (Ponte Nossa – Val Seriana) località Campella. Sebbene il percorso sia molto lungo, non tralasciamo di visitare (esternamente) la vicina e bella chiesa della “SS. Trinità”. Quindi prendiamo il sentiero Cai n. 240 che ci porta alla “Baita Forcella” m 1718 (ore 10.25). Tenendo lo stesso sentiero ci abbassiamo verso la “Baita del Fo” e per facili altri saliscendi raggiungiamo “Santa Maria in Leten” m 1765 (ore 11.30 – ore 3.30 dalla partenza). D’istinto saliamo subito verso “Cima Leten” m 2095, ognuno rampando, calibrando le forze rimaste. E, in ordine sparso, siamo in vetta (chi più, chi meno) a mezzogiorno (ore 4.00 dalla partenza). Il panorama, verso la pianura e verso i monti poco innevati, è magicamente dominato dall’Arera, imbiancata lei… come una sorella maggiore. Ritornati a Santa Maria, prendiamo il sentiero Cai n. 242 che scende nella selvaggia “Val Dossana”, sostandovi per dissetarci e per una foto presso la “Beita de Süra” m 1320 (ore 13.55). Poi il sentiero “gioca” ad andar di qua e di là del torrente vella valle, asciutto ma dalle levigate pietre bianche: grandi e piccole, che starebbero bene nel presepio del prossimo Natale. La Valle Dossana è lunghissima! Raggiunta Parre, saliamo ancora un pò verso Campella e sono le 16.10: dopo otto ore siamo alle auto.

Dislivello positivo: m 1700 Distanza percorsa: km 22

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Passo degli Omini (m 2078) e Cima degli Omini (m 2196)

Giunti a Spiazzi di Gromo alle 7.45, dal parcheggio prendiamo a salire verso il “Sentiero delle Malghe”. La direzione ce l’ha indicata un avventore del vicino bar, in quanto il percorso non è segnalato. Tuttavia, in modo sicuro procediamo lungo la mulattiera, passando alcune baite: baita d’Avert e baita Crocetta. Quest’ultima (che pare un bivacco) sta alle pendici del monte Avert. Risaliamo il pendio in direzione della evidente sella dove dovrebbe trovarsi il “Passo Crocetta”. Che siamo nella giusta posizione lo segnala proprio una antica croce, alla memoria (ore 9.30). Questa parte dell’itinerario ci era sconosciuta. In avanti – raggiunta “Cima Benfit” m 2172 (ore 10.00) per la cresta che dalla crocetta inizia – il paesaggio è a noi noto. Ed oggi è un giorno di grande visibilità, anche se monta la nebbia che a tratti ci disturberà. Proseguiamo verso il “Passo degli Omini” (ore 10.25) per il lungo e suggestivo spartiacque, risalendo poi dalla sella (con le caratteristiche pietre messe a piramide) verso “Cima Omini” m 2196 (ore 10.55). Raggiunta la meta, pensiamo che alla fine di questa lunga cresta esista uno sbocco, un sentiero che ci permetta di scendere (a sinistra) sui sottostanti pascoli; onde ritornare, attraverso questi, al “Passo Crocetta”. Ma tale discesa risulta non agevole e ciò ci consiglia di ritornare al “Passo Omini”. Prendiamo il sentiero n. 314 che poco dopo abbandoniamo, orientando il nostro cammino verso il “Monte Avert”. Al “Passo Crocetta” giungiamo alle ore 12.50. Poi, la facile discesa a ritroso verso Spiazzi (ore 14.10).

Dislivello positivo: m 1300 circa. Distanza percorsa: km 16. Durata escursione: ore 6.30

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Timogno (2096 m) e Benfit (2172 m)

Dirigendosi verso Oltresenda Alta, da villa d’Ogna, si arriva alla graziosa frazione Valzurio, che all’ingresso presenta la bella facciata della chiesa di Santa Margherita, circondata da un accogliente porticato e si ha la sensazione di entrare in un mondo diverso, antico e idilliaco.

Proseguendo oltre, a un km c’è il gruppo di case Spinelli, dove abbiamo parcheggiato.

Da qui abbiamo seguito la sterrata per Colle Palazzo, presto abbandonata per risalire verdissimi prati e percorrere la cresta verso nord che si apre su panorami stupefacenti, su tutta la valle e la maestosa Presolana a destra.

Si passa dalla baita alta di Remescler, ci sono dei curiosi vani interrati forse utilizzati un tempo per ricovero di animali o stagionatura, da qui si risale a sinistra il lungo pendio erboso, costellato di genziane e genzianelle dal blu intensissimo, fino cima Timogno e col sentiero in cresta, si arriva facilmente al Benfit poco più alto.

Proseguendo a nord, simo scesi, lungo la cresta, che si fa un po’ più impegnativa, al passo degli Omini e superata la sovrastante collina abbiamo tagliato a destra direttamente per i prati fino alla baita alta Verzuda, baita bassa Rigada e case del Moschel, dove per errore siamo entrati in uno splendido bosco di faggi sul torrente Ogna, con grandi massi ricoperti di muschio, che creano un’atmosfera da Terra di Mezzo e ci si aspetterebbe di veder sbucare un troll da dietro un albero.

Recuperara la sterrata siamo rientrati alle case Spinelli.

Percorsi 16.5 km in ore 06:40 con 1300 m di dislivello.

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