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ANTICA STRADA VALERIANA SECONDA TAPPA PISOGNE-BOARIO TERME

Parcheggio auto, Pisogne centro commerciale. L’itinerario si sviluppa lungo una superficie, semi-pianeggiante, di circa 15 km e raggiunge le località di Gratacasolo, Pian Camuno, Artogne, Gianico e Boario Terme. Normalmente il ritorno a Pisogne può essere effettuato con mezzi pubblici, fruibili dalla stazione di Boario. Dal video si evince una seconda possibilità, ovvero percorrere la ciclabile Darfo Boario Terme-Pisogne.

Durata escursione h. 08,00

Dislivello positivo m. 280

Distanza percorsa Km. 30,700

MONTE VOIZ CIMA LINKE

Monte Vioz m.3645 e Cima Linke m. 3631.                                                                   

Lasciamo le auto nel parcheggio sito poco prima degli impianti “funivie di Pejo” e raggiungiamo il Doss dei Cembri a quota 2315 metri, località di partenza dell’escursione odierna, con l’ausilio della telecabina e di una seggiovia. Da qui risaliamo brevemente un tratto di strada sterrata per poi deviare a destra su sentiero CAI n°139. Lo percorriamo fino al bivio con indicazione sentiero dei Tedeschi, che noi ignoriamo, e ci innestiamo a destra sul CAI n°105. Arriviamo sul crinale a m. 2504, alla nostra destra poco sopra di noi la piccola cima del Vioz, proseguiamo, aggiriamo il Dente del Vioz a quota m. 2905 e giungiamo al risalto roccioso del Brich a m.3200. Il sentiero sale zigzagante a ridosso della dorsale che scende dalla sommità del monte Vioz  e raggiungiamo il rifugio Città di Mantova a m. 3535. Aggiriamo il rifugio Città di Mantova a m. 3535, risaliamo la dorsale, parzialmente innevata, per la traccia che punta diritta alla grande croce di legno e raggiungiamo la cima del Monte Vioz a m. 3645. Discendiamo per la Vedretta di Vioz e ci portiamo sulla Cima Linke a m. 3631. 

Distanza percorsa Km 14,500

Dislivello positivo D+ m. 1450

Durata escursione h. 07,35

VAL RENDENA LAGO DI VACARSA GARZONE’ SAN GIULIANO

Giro ad anello con partenza da “ Poc Dali Facf “itinerario per malga Campastril m. 1830, Lago di Vacarsa m. 1912, Bocchetta dell’ Acqua Fredda m. 2184, Lago di garzonè m. 1947, Rifugio San Giuliano m. 1960, Cresta nord-est Monte Spadolone m. 2220, lago di San Giuliano, Malga San Giuliano m. 1981, Malga Campo m. 1734, parcheggio ” Poc Dali Facf “. 21/10/2020.

Durata escursione h. 06,39

Ascesa D+ m. 915

Distanza percorsa Km. 15,00

VIA FERRATA RINO PISETTA

FERRATA RINO PISETTA AL PICCOLO DAIN M.970

Raggiunto l’abitato di Sarche TN, alla prima rotonda svoltiamo a sinistra e ci immettiamo sulla strada per Madonna di Campiglio che lasciamo poco più avanti, in corrispondenza dell’area di servizio Q8, per voltare a destra e parcheggiare le auto presso la Bocciofila Toblino. Seguiamo l’indicazione per la ferrata, un sentiero in leggera ascesa, per poi risalire il canalone ghiaioso che porta sotto la parete rocciosa. Svoltiamo a sinistra e in leggera ascesa raggiungiamo il pilastro alla base del quale, una targa metallica indica l’inizio della via. La ferrata, indubbiamente difficile e impegnativa, presenta una parte iniziale di tutto rispetto, con pochi appigli, che mette subito a dura prova la resistenza delle nostre braccia. Una parte centrale, molto esposta, con placche fessurate e la finale, anch’essa fessurata con buoni appigli, che la rende decisamente più arrampicabile rispetto ai tratti precedenti, culmina con una breve cresta attrezzata che porta al Piccolo Dain a m.970. Discendiamo in direzione del paese di Rango su ripido sentiero che ci immette su una carrareccia sterrata. Giunti a un’area pic-nic proseguiamo dritti fino ad incrociare, in prossimità del paese, la strada asfaltata. Deviamo a sinistra e in prossimità di una grande croce prendiamo la mulattiera in discesa fino ad un Capitello, alla sinistra del quale vi è un cartello con l’indicazione per l’attacco della ferrata Pisetta. Seguiamo il sentiero, in alternati saliscendi, che aggira il Piccolo Dain e ci conduce a Sarche.

Distanza percorsa Km 8,00    Ascesa totale D+ 800 m.

Durata escursione h. 6,30

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Cima Castellaccio m 2535

In una bellissima giornata abbiamo ripercorso i passi che con grande sofferenza, i nostri nonni percorrevano in condizioni ben peggiori un secolo fa.

Questo bellissimo sentiero 641, di Casamadre, è costellato di trincee e opere di fortificazione della grande guerra, quindi oltre che nella bellezza della montagna si cammina nella storia, qui era il fronte italiano, mentre dall’altro lato del Tonale il fronte austriaco.

Il percorso inizia all’uscita dell’ultima curva prima del passo, prendendo la stradina sterrata a dx, dove dopo poco vi è l’arrivo della pista da sci e sempre a dx si vede il segnavia 41 ( ora 641), un pannello illustra il sentiero con interessanti cenni storici.

Il primo tratto è una strada militare piuttosto larga, proseguendo diventa un sentiero ben segnalato e ben tenuto, dal quale si staccano alcune deviazioni che portano ai resti degli insediamenti militari e ai punti di osservazione, oggi punti panoramici.

Camminando tranquillamente e con numerose soste per raccogliere mirtilli e lamponi, siamo arrivati in vetta in 2 ore e 15 min.

Nella parte superiore del cammino, è spettacolare la vista a sud sulla Calotta, Il Salimmo e la vedretta del Pisgana e a nord sul passo del Tonale e le montagne del fronte austriaco.

Il ritorno per la stessa via.

Percorso 8,3 km con 700 mt di dislivello in 5 ore e 45 min.

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Monte Visolo m 2369

Sempreverdi gruppo B

Parcheggiato all’albergo Neve presso il passo Presolana, abbiamo dovuto attendere che spiovesse prima di avviarci e prendere subito a sx il sentiero 315 del pizzo Presolana, molto scivoloso per fango e radici bagnate. Nei pressi di baita Cassinelli, deviando a dx abbiamo seguito il 316, risalendo il ripido prato, che più in alto, con ampie curve e un panoramico traversone, porta all’ultimo tratto per la vetta.

Fortunatamente il tempo si è aperto e ci ha regalato spettacolare vista della Presolana e dintorni.

In questa memorabile gita abbiamo avuto un ospite senza dubbio eccezionale, Enrico, un coraggioso ragazzo cieco, che ama moltissimo la montagna, e che guidato dal nostro Giordano, che, con tutta la nostra ammirazione, lo accompagna da molti anni, ha dimostrato una sorprendente capacita di muoversi su un sentiero impegnativo per tutti, roccioso e scivoloso.

Siamo tornati per la stessa via, seguiti poco dopo dal gruppo A, salito al Visolo dalla ferrata del Passo della Porta.

Percorsi 9,5 km con 1238 m di dislivello, in 6 ore e 30 minuti.

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FERRATA ANELLI DELLE ANGUANE VALDASTICO

FERRATA ANELLI DELLE ANGUANE

Parcheggiamo l’auto nel centro di San Pietro Valdastico, un piccolo parcheggio, nelle immediate vicinanze della stradina che porta a “Prima Joa”, località di partenza comune del giro che conta sei anelli con diversi gradi di difficoltà. Decidiamo di non seguire un ordine preciso, ma bensì di prediligere l’ascesa di tutte le ferrate rispetto ai sentieri o sentieri attrezzati. L’avvicinamento alla prima ferrata prevede l’istradamento su sentiero S10, poi S3 e S4 che percorriamo fino all’attacco dello Spigolo ovest della 3° Gioa. Risaliamo lo spigolo e attraversiamo il ponte Tibetano per affrontare, nell’ordine, le verticali sud alla 1° e 2° Nora. Proseguiamo su S6 che prevede un traverso attrezzato fino all’uscita del tratto della 2° Nora Nord, dove un cartello ne sconsiglia l’effettuazione in discesa. Decidiamo comunque di discendere la parete Nord della Nora, poi lungo il traverso “Scafa delle Anguane”, su comoda cengia, raggiungiamo il sentiero attrezzato S5 che ci conduce alla base della 1°Nora verticale Nord. Saliamo il primo tratto, poi un traverso, infine affrontiamo lo spigolo della 2° Verticale Nord. Terminata la ferrata facciamo rientro all’abitato, dapprima su sentiero S14 e poi S17.

Difficoltà Ferrata D-TD-ED

Distanza percorsa Km 7,00 Ascesa totale m. 500

Durata escursione con ferrata h. 4,45

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