Archivi categoria: Massiccio dell’Adamello

BIVACCO MACHERIO

Bivacco Macherio m. 2590 da Cimbergo.                                                                                                    Parcheggio auto:  in prossimità della deviazione Paere Nicol (sinistra orografica) e Rifugio de Marie al Volano ( diritto), vi sono due aree adibite a parcheggio. Raggiunto il rifugio De Marie al Volano, a m. 1427, iniziamo a risalire lungo la Conca del Volano fino alla Malga del Dosso a m.1930 . Proseguiamo, lungo il sentiero, verso la dorsale sinistra della Conca del Tredenus,  ancora discretamente innevata. Raggiunta quota 2300, la scarsa consistenza del manto nevoso e un’ evidente fronte slavinato, da attraversare, ci inducono a desistere dall’intento di raggiungere il Bivacco Macherio. Fatto ritorno alla Malga del Dosso, optiamo per una soluzione alternativa. Ovvero, provare a raggiungere il Lago del Silenzio. Purtroppo, passo dopo passo, ci rendiamo conto che le condizioni non sono dissimili dalle precedenti, pertanto non ha senso continuare. Facciamo ritorno al Rifugio de Marie per sentiero Monsignor Giovanni Antonioli.

Durata escursione h. 06,50

Dislivello positivo D+ m. 1150

Distanza percorsa Km. 16,00   

                            

MONTE FRERONE

MONTE FRERONE m. 2673                                                                            Parcheggio auto: presso Rifugio Bazena m. 1802. Per sentiero Alta Via dell’Adamello si raggiunge il Casinetto del Pastore e si risale la val Bona, itinerario invernale scialpinistico, fina alla cima del Monte Frerone. Ritorno, stesso itinerario con variante al Lago di Valfredda (passaggio tenendo il lago sulla nostra destra).

Distanza percorsa Km 10

Dislivello positivo m. 930

Nella stessa giornata alcuni facenti parte del gruppo Sempreverdi hanno effettuato l’ ascesa al canale ovest del Monte Mengol  e alla cima della Bagozza. Parcheggio auto località Fondi Schilpario.

Distanza percorsa Km 17

Dislivello positivo m. 1500

Durata escursione h. 07,50

BIVACCO CECO BARONI

Bivacco Ceco Baroni m. 2800                                                                                                 Itinerario escursione: Parcheggio auto Malga Lincino  m. 1621 Valle,      per sentiero n° 15 Scale dell’Adamè, prima del Rifugio Lissone m. 2020 prendere a sinistra, segnavia n° 1, fino alla Baita Adamè. Tenersi a destra, sentiero n°30, attraversare il torrente e percorrere fino in fondo la Valle Adamé. il sentiero ora da semipianeggiante diventa ripido e dopo aver superato un canale si raggiunge il Bivacco a m. 2800. Ritorno stesso itinerario.

Durata escursione h. 08,58

Dislivello positivo D+ m. 1200

Distanza percorso Km 22,00

MONTE MONOCCOLA

Monte Monocola m.2686                                                                                                            

Parcheggio auto: Case di Val Paghera Ceto  

Itinerario percorso: Case di Val Paghera, per sentiero 37, Bivacco Capanna Mattia m. 2612, Passo della Monocola m. 2592, Monte Monocola m. 2683. Ritorno: Passo della Rossola m. 2582, Malga Sensipie, incrocio sentiero Monsignor Giovanni Antonioli, Case di Val Paghera.

Durata escursione h.  06,35

Dislivello positivo D+ m. 1630

Distanza percorsa Km. 17,00

 

CIMA LAIONE E GIRO DEL CORNONE DI BLUMONE

GIRO DEL BLUMONE E CIMA LAIONE

16/06/2021, il gruppo Sempreverdi riprende, ufficialmente, a camminare sulle amate montagne e lo fa con un escursione ad anello che comprende il giro del  Cornone di Blumone con l’ascesa a Cima Laione m. 2763.                                                                                                                                 Località di partenza, Rifugio Nikolajewka (Piana del Gaver) m. 1511, si raggiunge Malga Laione di Sotto e per sentiero n° 17 Malga Lione di Sopra a m. 1819, Casinetto di Laione e Rifugio Tita Secchi ( Lago della Vacca) m. 2367. Poche centinaia di metri e si prosegue ormai su pendio innevato fino a Passo Blumone m. 2633 e all’attacco della dorsale, ormai libera da neve, che conduce alla cima di Laione m. 2763. Completa il giro la lunga discesa che porta nelle immediate vicinanze del Bivacco Casinello di Blumone m. 2099 (sentiero n° 26), a Malga Blumone di sopra e Rifugio Nikolajewka.

Durata escursione h. 07,46

Ascesa D+ m. 1300

Distanza percorsa Km. 16,450

INVERNALE DA FABREZZA AL RIFUGIO PRUDENZINI

RIFUGIO PRUDENZINI M. 2235

Giunti a Saviore proseguiamo in direzione Fabrezza (m. 1458), dove parcheggiamo le auto e ci incamminiamo lungo la mulattiera che, dopo aver superato parecchi tornanti, ci immette nella Val Salarno. Proseguiamo per un tratto pianeggiante fino alla Malga Macesso di Sotto (m.1759) dove, alla sinistra della stessa, seguiamo la traccia che sale a mezza costa fino alla Malga Macesso di Sopra (m. 1935). Superiamo il pianoro, ormai zona umida, di quello che un tempo era il Lago Macesso e raggiungiamo il Lago Salarno. Costeggiamo la sua sponda sinistra e in breve siamo al vicino Lago di Dosazzo e alla omonima Malga. Procediamo dritti e, dopo aver superato l’ultimo breve ma ripido tratto, raggiungiamo il Rifugio Prudenzini (m. 2235). Facciamo ritorno a Fabrezza per lo stesso itinerario ripercorso a ritroso.

Distanza Percorsa Km 17,00   Ascesa Totale D+ m. 860

Durata Escursione h. 5,30

FOTO

GPS

Mappa Google

Lago Pisgana m 2520

Lago Pisgana m 2520

Sempreverdi gruppo B

Il laghetto Pisgana, chiude la val Sozzine e fa da specchio alla vedretta del Pisgana, in un quadro di paesaggio montano spettacolare, che merita e ripaga il cammino per raggiungerlo.

Certo, fa un po’ tristezza vedere oggi la vedretta e pensare alle foto del passato, dove il ghiaccio scendeva nell’acqua, mentre ora si ferma molti metri più in alto, ma lo spettacolo rimane comunque meraviglioso.

Lasciate le auto nel piccolo spazio davanti a case Sozzine, poco oltre il parco, abbiamo preso la strada forestale che conduce alla piccola diga, deviando poco dopo per la scorciatoia a dx nel bosco, che si riunisce alla strada più in alto.

Sul percorso si trova un vecchio palo segnaletico arrugginito e poco leggibile, che indica a sx il Passo Castellaccio e proseguendo sulla traccia 41, 6.30 ore per il rifugio Garibaldi e la Calotta.

Giunti alla presa d’acqua dell’Enel, si trova una curiosa distesa di sabbia che sembra una spiaggia fuori posto, e poco distante il commovente masso di granito che ricorda i fratelli Agostino e Renato Martinelli, morti in montagna a breve distanza di tempo.

A quota duemila, ecco la prima cascata del Narcanello, uno dei due padri del fiume Oglio, che scende grandiosa sui grandi massi levigati, proseguendo, il sentiero si fa più impegnativo e si raggiunge la seconda impetuosa cascata, mentre la valle si fa sempre più selvaggia.

Il cammino prosegue su massi di granito e tratti ripidi, a volte attrezzati con catena, la vegetazione lentamente scompare e si presentano divertenti attraversamenti di ruscelli, fino ad aprirsi sul magnifico spettacolo del laghetto.

Dopo un’ora di allegra sosta in questo paradiso siamo ridiscesi ripercorrendo i nostri passi, mentre l’aumento del disgelo con l’avanzare della giornata, h

a reso più avventurosi gli attraversamenti dei ruscelli.

Percorsi circa 12 km in 7 ore e 30 con dislivello di 1170 m

Foto

GPS

Mappa Google

Lago di Boss m 2130, passo Blisie m 2365 e rif Prudenzini m 2235

Come spesso succede nei nostri programmi, una gita pensata tranquilla e contenuta, si rivela sorprendentemente memorabile, ma non ci aspettiamo mai meno dalle nostre montagne di casa.

Partiti da Fabrezza alle 8, dopo il superamento del primo tratto a tornanti, presa la deviazione a dx con indicazione sentiero 87, si risale un comodo percorso su vecchia strada militare, arrivando nella stupenda conca fiorita, con il laghetto e il confortevole bivacco.

Breve sosta e sempre proseguendo la traccia 87, siamo saliti al passo Blisie, bellissimo quanto selvaggio, una sottile cresta di rocce, verde e fiori.

Tornati al bivacco, per la discesa abbiamo seguito la traccia a dx, un affascinante sentiero fra l’erba alta e una spettacolare fioritura, che mantenendosi per un buon tratto in quota, offre spettacolari scorci sulla valle del Salarno, per confluire nella strada in prossimità della bassa diga del lago asciutto.

Considerando l’ora buona, si è deciso per un caffè al Prudenzini, prima del ritorno a Fabrezza.

22,5 km con 1300 m di dislivello in 8 ore e 15 minuti, in tutta calma e allegrissima compagnia.

Foto

GPS

Mappa Google