Archivi categoria: Gruppo Ortles-Cevedale

Monte Vioz 3645 m

Lasciate le auto al parcheggio adiacente le funivie di Pejo
raggiungiamo il Doss dei Cembri a quota 2315 metri, punto di
partenza prestabilito per l’escursione odierna, con l’ausilio della
telecabina e di una seggiovia. Da qui risaliamo brevemente un
tratto di strada sterrata per poi deviare a destra su sentiero CAI n°
139. Lo percorriamo fino al bivio con indicazione sentiero dei
Tedeschi, che noi ignoriamo, e ci innestiamo a destra sul CAI
n°105. Arriviamo sul crinale e alla nostra destra, poco sopra di noi,
notiamo la piccola cima del Vioz m. 2504. Aggiriamo il Dente del
Vioz a quota m° 2905. Qui il sentiero mostra i primi segni di una
nevicata avvenuta giorni addietro. Giungiamo al risalto roccioso del
Brich. Il sentiero, ormai sempre più innevato, sale zigzagante a
ridosso della dorsale che scende dalla sommità del monte Vioz. La
traccia è ben visibile e la neve compatta ci permette, nonostante la
nebbia che ci accompagna fino al ritorno, di salire con un discreto
passo. Aggiriamo il rifugio Città di Mantova al Vioz e risaliamo la
dorsale completamente innevata per la traccia che punta diritta alla
grande croce posta poco sotta la vetta. Per rendere più agevole la
discesa ci avvaliamo dell’uso dei ramponi o di ramponcini .
Tempo di risalita in vetta ore 03,34
Dislivello ascesa totale m. 1306
Durata complessiva escursione ore 07,00
Chilometri percorsi 13,00

Foto

Passo di Pietra Rossa 2958 m

Giornata di grande “sbrèel” per la nostra gita a Pietra Rossa, non potevamo trovare tempo migliore, non una nuvola e cielo limpidissimo.

Parcheggiato alla grande area picnic di Sant’Apollonia, abbiamo seguito la strada coincidente con la traccia 58, fino al Rif. Valmalza e da qui seguendo sempre il 58, siamo arrivati al bivacco Linge (2289 m).

Al rif Valmalza c’è un bancale di legna per il fuoco in attesa di volonterosi che portino qualche ceppo al Linge, e noi da buoni samaritani abbiamo raccolto l’invito.

Dopo il bivacco si entra nella traccia n° 2 “Alta via Camuna”, proveniente dal Passo Gavia e la bellissima valle Delle Messi, si fa sempre più selvaggia, e con i suoi ruscelli che scorrono fra pietre e erba, fa pesare all’Eden perduto.

Dopo poco dei segnavia ben evidenti ci hanno guidato fino al Passo, dove si apre una grande vista sulla valle di Rezzalo e le pietrose cime circostanti.

Foto

GPS

Vioz 3645 m e Linke 3631 m

A poco più di un anno dalla prima salita da quando il nostro amico Gianni ci ha lasciati, siamo tornati sul Vioz e sul Linke per ritrovarci idealmente con lui, in una lunga e bella camminata, che in alcuni momenti si è aperta su panorami bellissimi.

Da Pejo, con un primo tratto di funivia fino al rif. Scoiattolo e poi seggiovia, siamo arrivati al rif. Doss dei Cembri (2315 m), dopo un breve tratto di sterrata, abbiamo seguito a destra l’indicazione rif. Vioz sul sentiero dei Tedeschi 139, che si immette nel 105 seguito fino al rif. Mantova al Vioz (3535 m).

Il percorso è molto agevole e ben tenuto, ma in questo periodo alquanto affollato, situazione abbastanza inusuale per noi.

Da qui abbiamo proseguito per la cima Vioz, che si raggiunge con soli 100 m di dislivello, e oltre verso la vicina cima Linke, con bella vista sulla Vedretta Rossa e le cime del Cevedale e San Matteo.

Sul Linke, un ricordo per Gianni, poi siamo scesi al sorprendente museo della guerra, che è un avamposto austriaco, restituito dal ghiacciaio circa 10 anni fa e risistemato con tutti gli oggetti, esattamente come lasciati dai soldati che l’hanno abbandonato. Commovente.

Ritornati dallo stesso percorso fino a poco prima del brik, abbiamo preso il ripido sentiero a destra, segnato con bollini gialli, che scendendo in una zona pietrosa, si immette nel 138 che ritorna ai Cembri.

Percorso circa 11.5 km in 7ore e 30′ con dislivello totale di 1400 m.

Foto

GPS

Val Grande e passo di Dombastone 2546

Bella giornata per la lunga e piacevolissima camminata in Val Grande. Partiti da Grano a quota 1300 m abbiamo percorso l’Alta via Camuna, sent. N°2, in un paesaggio costellato dai primi colori autunnali e animato dai bramiti dei cervi in amore, che si mimetizzavano sui fianchi della valle.

Raggiunto il bivacco Saverio Occhi a quota 2047, molto frequentato in questo periodo, per osservare e ascoltare i cervi, siamo saliti a sx fino al passo di Dombastone a 2546 m, che offre magnifico panorama sull’omonima valle e sul passo di Pietrarossa.

Ritornati al bivacco, abbiamo festeggiato con la strepitosa torta alle carote di Antonietta, le nostre dolci amiche ci stanno decisamente viziando e dopo aver osservato e ascoltato un altro pò i cervi, siamo rientrati per lo stesso itinerario.

Percorso 21,5 km in 7:20 ore con dislivello totale di 1250 m.

Foto

GPS

Monte Vioz 3645 m

Da Peio, parcheggio telecabina (biglietto andata ritorno 14 Euro inizio corse ore 8), si sale il primo tronco fino allo Scoiattolo m 2000, poi in seggiovia fino al Dosso Dei Cembri m 2380 da qui per sentiero n 105 si raggiunge il rifugio Vioz Mantova 3535 m ore 3. Seguendo la cresta si raggiunge la vetta del Monte Vioz ore 3.30. Proseguendo a sx ci si abbassa sul nevaio per poi risalire al Monte Linke 3630 ore 3.45. Discesa stesso itinerario fino al Dosso dei Cembri e rientro con gli impianti ore 7 (ultima corsa ore 17)

Sulla cima del Linke abbiamo ricordato con una preghiera il nostro amico Gianni, morto prematuramente il due Luglio, RIP.

Foto

GPS

Monte Pagano 27/05/2015

E ci siamo ripresi il Monte Pagano. Dopo la rinuncia di Febbraio per neve instabile e nebbia, oggi una splendida giornata di “sbrèl” pagata con un po’ di vento gelido, ma siamo stati ben ripagati.

Partiti da Grano, frazione di Vezza d’Oglio, siamo saliti fino ai Pianacci per la strada in buona parte asfaltata, e con l’utimo tratto di sentiero 145 in vetta al Pagano.

Questa cima, anche se di facile conquista, è affascinante per il panorama, ma ancor più per l’imponente muro a secco circolare, trincea della grande guerra, perfettamente conservato, che la racchiude formando un forte che ci ricorda molto gli oppida fortificati dei popoli nordici.

Da qui siamo scesi proseguendo il 145 in direzione Mortirolo, fino al bivio col 145A che ritorna ai Pianacci a mezza costa, dove abbiamo proseguito attraversando una zona paludosa fuori tracciato, ritrovando più in basso il sentiero n° 3 del parco dello Stelvio fino al punto di partenza.

Percorsi 20 km in 6 ore e 30 con un dislivello totale di 1260 m.

Foto

GPS

Bocchette di Valmassa 07/05/2015

Una gita che ne vale due, la rude bellezza del selvaggio paesaggio alpino e il commovente tuffo nella storia, percorrendo gli stessi passi dei nostri nonni cent’anni fa, lungo i camminamenti delle trincee splendidamente conservate, a tal proposito non nascondiamo un certo piacere egoistico riflettendo sulla immensa fortuna di aver vissuto tutta la nostra vita in tempo di pace al contrario di quei poveri ragazzi. Il sole e il cielo blu ci hanno accompagnato per tutto il tempo.

Partiti da Villa Dalegno poco dopo le otto, siamo risaliti per il sentiero 65 e poi a dx per il 3A e a sx per il 55 e ancora a sx per il 54 fino alle Bocchette, qui abbiamo effettuato un piccolo giro delle creste trovando altre trincee che presumiamo austriache, tornando nuovamente alle bocchette. Al ritorno abbiamo seguito il 54 fino alla malga Previsgai, procedendo sulla strada fino a riprendere il 55 per Villa Dalegno.

Percorsi 15,3 km in poco più di 6 ore con un dislivello di 1260 m

Foto

GPS

Quota 2.200 m sul Monte Pagano

Nella stagione invernale la strada per il passo Mortirolo è chiusa al tornante 12 a quota 1226 m (comune di Monno), da qui si sale a piedi seguendo la vecchia mulattiera fino al ponte Palù (1739 m). Salendo a dx e ancora a dx località Plazza (1839 m) per il sentiero 145, un lungo tratto piano e alla baita Carretto (1884 m) si volta a sx e inizia la salita per la vetta. Giunti a quota 2200 m, a circa 150 m dalla vetta, la condizione della neve fresca e l’inclinazione del pendio ci hanno portato alla saggia decisione di desistere, sperando di poter tornare presto, perchè si sa che a volte le giuste rinunce lasciano un po di amaro. E’ stata comunque una bellissima ciaspolata, premiati dal sempre affascinante panorama di montagna.

Numeri: 6 ore, 17,5 km e 1000 m di dislivello

Foto