Causa maltempo e gelo in montagna, abbiamo ripiegato su MONTE ISOLA la (nostra) isola lacustre più grande d’Europa. Tanto che è stata un’escursione piena di sorprese e di improvvisazione, come ritornare a Iseo per l’antica Via Valeriana. Dislivello positivo: m 755.
Distanza percorsa: km 22 circa. Durata escursione: ore 6.45
Anche per il 2018 gli inossidabili Sempreverdi si sono festeggiati con un allegrissimo pranzo, reso grandioso dall’insuperabile Beppe allo spiedo, che ha magistralmente cucinato i tordi del nostro grande cacciatore Gianni, per non dire della cascata di torte preparate dalle nostre amate donne, che il bravo Piersanto a nome di tutti ha omaggiato con una rosa, che meglio delle parole sa esprimere il nostro affetto.
Classica escursione nei dintorni del “Mortirolo”, partendo (ore 8.40) dal “tornante n. 12” della strada asfaltata che viene da Monno (Brescia – Val Camonica) verso il Passo. Ma per i “raider” è bella e più breve quella vecchia, che termina presso il “Ponte Palù”. Tuttavia noi abbiamo già deviato prima (ad uno sbiadito segnale) verso il Rifugio “Al Lago del Mortirolo”, che raggiungiamo alle10.15. Poi, verso destra, superiamo il celebre Passo caro ai ciclisti. Quindi superiamo pure l’inizio della “Val Varadega”, immettendoci nella “Valle di Grom”, dove il territorio pastorale dolcemente s’innalza verso alcune malghe: è il PIANACCIO (ore 12.00). Tuttavia, il fatto eclatante di questa escursione è la presa d’atto che il gruppo “SEMPREVERDI” non è fatto di soli maschi, ma – da tempo – la bella compagnia è di donne e di uomini. Essendosi queste nominate “SEMPREROSA”, ora il gruppo si chiamerà proprio: “SEMPREROSA-SEMPREVERDI”. Così, e forse mai una “parità di genere”… è stata sancita da un augurante e immerso panorama. Il ritorno è per la “Valle di Grom”: scendiamo direttamente al “Ponte Palù”, quindi al parcheggio del “Tornante 12” (ore 14.25). Dislivello positivo: m 100 circa. Distanza percorsa: km 17. Durata escursione: ore 5.45
Nella Valle del Chiese, superata Condino (Trento), prendiamo decisamente a salire verso il piccolo borgo di Brione (m 896 slm). Poi ancora sull’asfalto in direzione del “Dos le Rocche”, fino ad incontrare uno spolvero di neve fresca che ci consiglia di lasciare l’auto (ore 9.20). Ad un bivio (con indicazioni su tavole di legno), ci dirigiamo verso Malmarone. Per il “Dos de Laven” abbiamo delle labili indicazioni reperite in internet. Tuttavia, non riusciamo a concretizzarle sul terreno molto innevato in una direzione certa, mancando pure ogni minima indicazione sentieristica. In questo modo ci troviamo (oltrepassata la località di Gabiole) abbastanza spaesati, riuscendo però a scorgere, su una applicazione del palmare, l’esistenza di una traccia, detta: “Lagasoi”. Piuttosto che rinunciare all’escursione ci fidiamo di tale tracciato e dopo otto km finalmente, dalle fitte abetaie, emerge la bella e solitaria sagoma del “Dos de Laven” (m 1885). Così, rinfrancati e felici della scoperta e pure grati al tempo splendido, siamo presto in vetta (ore 12.40), magnificati anche dal grandioso panorama.
Per il ritorno, ai piedi del dosso seguiamo la traccialasciata da chi ci ha preceduto in vetta per l’itinerario breve, e già alle 14.20 siamo all’auto.
Dislivello positivo: m 900 circa. Distanza percorsa in salita: km 9. Distanza percorsa in discesa: km 5. Durata escursione: ore 5
Vetriolo Terme, sabato 10 febbraio 2018. “Semprerosa” e “Sempreverdi” insieme, anche per il “ritorno in montagna” di Antonietta. A lei (ancora un poco infortunata), all’ottima compagnia e ad alcune vette del Lagorai trentino , questo video è dedicato.