Lasciate le auto al parcheggio adiacente le funivie di Pejo
raggiungiamo il Doss dei Cembri a quota 2315 metri, punto di
partenza prestabilito per l’escursione odierna, con l’ausilio della
telecabina e di una seggiovia. Da qui risaliamo brevemente un
tratto di strada sterrata per poi deviare a destra su sentiero CAI n°
139. Lo percorriamo fino al bivio con indicazione sentiero dei
Tedeschi, che noi ignoriamo, e ci innestiamo a destra sul CAI
n°105. Arriviamo sul crinale e alla nostra destra, poco sopra di noi,
notiamo la piccola cima del Vioz m. 2504. Aggiriamo il Dente del
Vioz a quota m° 2905. Qui il sentiero mostra i primi segni di una
nevicata avvenuta giorni addietro. Giungiamo al risalto roccioso del
Brich. Il sentiero, ormai sempre più innevato, sale zigzagante a
ridosso della dorsale che scende dalla sommità del monte Vioz. La
traccia è ben visibile e la neve compatta ci permette, nonostante la
nebbia che ci accompagna fino al ritorno, di salire con un discreto
passo. Aggiriamo il rifugio Città di Mantova al Vioz e risaliamo la
dorsale completamente innevata per la traccia che punta diritta alla
grande croce posta poco sotta la vetta. Per rendere più agevole la
discesa ci avvaliamo dell’uso dei ramponi o di ramponcini .
Tempo di risalita in vetta ore 03,34
Dislivello ascesa totale m. 1306
Durata complessiva escursione ore 07,00
Chilometri percorsi 13,00
Archivi tag: escurs
Cima Monticello m 3152
Partiamo alle 8.00 dala località di CORTEBONA (m 1766), raggiunta per sterrata andando oltre l’abitato di Canè (Val Camonica – Brescia) e ci inoltriamo nella bella valle di pascoli e larici. Dopo un’ora sostiamo per qualche minuto presso il “Bivacco Valzeroten” (m 2206), riprendendo la facile ascesa sul sentiero Cai n 165 per i “Laghetti di Pietra Rossa” (m 2585) e il “Passo di Canè (m 2674) ore 10.30. Qui inizia la parte più impegnativa dell’escursione. Prendendo a destra verso la “Cima di Pietra Rossa”, in una solitudine di rocce con alcuni tratti molto ripidi, a un certo punto ci troviamo a cercare la “Cima MONTICELLO” (m 3152). Personalmente venni qui nell’ottobre del 2006, allora esiteva la “Vedretta del Monticello”, un piccolo ghiacciaio ora estinto. Adesso il tormentato pianoro sommitale è un esteso sfasciume di rocce, con piccolissimi resti ghiacciati. Così è difficile individuare la nostra meta, che (a un certo punto) dichiariamo: “MONTICELLO” quella che appare essere il dosso più alto (ore 12.10). Sostiamo più di mezz’ora sopra questo gran belvedere, indicandoci vicendevolmente: il Bernina, la punta San Matteo… e le vette che fanno compagnia all’Adamello. Per tornare a valle (ore 12.50) ci guidano (a sinistra) i segni bianco/rossi che discendono in un lungo, unico vallone, la cui prima parte è ripida e il terreno friabile con molti sassi istabili. In questo modo ritroviamo il sentiero n. 165 poco prima del “Bivacco Valzeroten” (ore 14.40). Dopo una sosta ristoratrice, riprendiamo il cammino finale, nell’amena “Valle di Canè”, verso il parcheggio di “CORTEBONA” (ore 15.50). Dislivello positivo: m 1500. Distanza percorsa: km 17 circa. Durata escursione: ore 7.50
Ferrate Guglielmo
MONTE AVIOLO 2881 M
Sentiero dei Fiori, Cima Payer m 3054 e Cima Presena m 3068
Dal “Passo del Tonale” (m 1883) con la cabinovia raggiungiamo “Passo Paradiso” (m 2590), e per il sentiero n° 44 saliamo al “Passo Castellaccio” (m 2963) ore 1. Qui sostiamo per indossare l’imbrago e il set ferrata, iniziando il sentiero attrezzato. Superiamo i due ponti sospesi e alcuni tratti esposti, raggiungendo il “Bivacco Amici della Montagna” e la sovrastante “Cima di Lagoscuro” (m 3160) ore 2.50. Proseguiamo per il “Passo di Lagoscuro” (m 2970) ore 4 e da lì saliamo alla “Cima Payer (m 3056) ore 4.30. Ritorniamo al “Passo Lagoscuro”, e per sentiero al “Passo Presena” (m 2998) ore 5, rientrando in cabinovia al Tonale: ore 6:30.
(Testo di Andrea)
Cima Caione m 3140
Dal parcheggio accanto all’area picnic di “CASE di VISO (m 1890 – Pezzo – Val Camonica), raggiungibile pagando 2 euro, prendiamo il sentiero n 59 raggiungendo i “Laghetti di Ercavallo” dove incrociamo l’Alta Via n° 2. Quindi proseguiamo sul sentiero n° 53 che conduce al “Passo Graole”. Ma a un certo punto lo abbandoniamo, e risalendo un canalone (come segnavia: ometti) raggiungiamo la cima pianeggiante del MONTE GAIONE (m 3140) ore 3:20.
Quindi scendiamo per la cresta ovest (itinerario non segnalato: sfasciumi), verso il “Passo Graole” ore 4:50. Da qui seguiamo il bel sentiero n° 563 che ci porta al “Baitello delle Graole” ore 5:50. Dove, per l’itinerario n° 53, raggiungiamo la “Malga del Forgnuncolo” (m 2109) ore 6:35, e da lì rientriamo al parcheggio di “Case di Viso”: ore 7:10.
(Testo di Andrea)
Lobia alta m 3196
Dopo il pernottamento ripartiamo alle ore 6.45 per il “Passo della Lobbia Alta” e aggirando a destra la cresta, superato il nevaio ci portiamo all’attacco del diedro attrezzato con una corda fissa che porta in vetta. Proseguendo su salti rocciosi raggiungiamo “Cresta Croce” (m 3276) ore 8.15. Sempre proseguendo su cresta, superando passaggi attrezzati (gradini), raggiungiamo il “Cannone” della Prima Guerra Mondiale (m 3264) Visto il buon innevamento decidiamo di scendere verso il “Pian di Neve” e da qui dirigersi verso la “Vedretta del Mandrone”. Attraversato il ponte, seguendo il sentiero n 236 raggiungiamo il “Rifugio Mandron” (m 2449) per poi scendere con itinerario n. 220/212 al parcheggio di Malga Bedole (ore 16).
Pian della Regina m 2628
Cima Salimmo (non raggiunta)
Dal Rifugio PETIPIERRE (m 1920) (Ponte d ilegno), ci incaminiamo sul sentiero n° 40 fino alla “Baita Pozzuolo”, dove distrattamente voltiamo a destra per sentiero n° 40A e non n° 41. Molto avanti ci accorgiamo dell’errore, ma proseguiamo comunque, confidando, una volta raggiunta la “Bocchetta di Casola” (m 2394), in un sentiero alternativo che riconduca verso quello corretto, ma così non è. Perciò, ridiscendiamo fuori traccia fra sfasciumi granitici, fino a riprendere il sentiero n° 40 che percoriamo sino ad un massocon l’indicazione: “Salimmo”. Seguiamo la traccia con segnavia sbiaditi fino al vallone innevato che risaliamo dapprima sulla destra (ma il terreno risulta troppo instabile), poi al centro e puntiamo dritti alla bocchetta di cresta. Poco sotto la “Bocchetta di Valbione” decidiamo di far ritorno, decisione maturata dal mutare delle condizioni meteo.
Dislivello positivo: m 1030. Distanza percorsa: km 14.9. Durata escursione: ore 6:30.
(Testo di Aldo)