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Cima PISSOLA m 2062

Dalla Valle del Chiese e passanda per Castel Condino (Trento) saliamo a BONIPRATI, una frazione alta di questo paese. Da lì una innevata e diritta rampa di prati e lariceti ci accompagna in cima alla PISSOLA (m 2062), che fu un caposaldo italiano durante la Prima Guerra Mondiale. Infatti, intorno alla vetta sono ancora ben visibili trincee e manufatti militari. Una croce e un osservatorio segnano l’arrivo di questo tracciato, che non ha bisogno di molte descrizioni, essendo conosciuto e frequentato da tanti escursionisti. I SEMPREVERDI ci ritornano dopo cinque anni. Fu un giorno di sole come oggi e facile da ricordare nel trascorrere del tempo: 12/12/12 Dislivello positivo: m 950. Distanza percorsa: Km 11.5. Durata escursione: ore 5

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Guglielmo con la prima neve

Giovedì 30 novembre 2017 – SEMPREVERDI – Cai Provaglio d’Iseo. Che non avremmo mai raggiunto il monte CADRIA (da Pieve di Bono – Tn) l’abbiamo capito in Val Sabbia, con l’apparire della neve caduta abbondante a quote basse. Così abbiamo scollinato in Val Trompia, confidando nell’accoglienza del nostro “GÖLEM” che (sovente), ci “salva” l’escursione nel caso di un imprevisto mal tempo. Anche andando a PEZZORO (Bs) la strada (per l’auto) era ghiacciata e la neve già in paese. Sebbene non si contino le volte che l’abbiamo fatto, il consueto tragitto per la vetta è stato nuovo: di neve fresca! nella quale lasciare la prima impronta… la prima impronta (importante) di questa stagione invernale che – ci auguriamo – sia propizia per i tanti amanti del Gölem. Dislivello positivo: m 1000. Durata eswcursione: ore 6

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Pizzo Badile in val Brembana m 2044

Mercoledì 22 novembre 2017 – Ancora un’escursione propiziata dal bel tempo. Raggiunta Piazzatorre (Bg) in Val Brembana, lasciamo l’auto nei pressi del “Palaghiaccio” e prendendiamo a salire (ore 8.15) per una strada turistico/forestale (n° 121) ripida, con molti tornanti. Superato il “Rifugio Gremei”, arriviamo a uno trivio con di fronte delle antenne: lì prendiamo il sentiero n° 119 che (quasi ritornando a ritroso) s’innalza, (coperto di neve) fino, al “Forcolino di Torcola” (m. 1856). Ora il panorama si apre sulla “Val Brembana di Foppolo e Carona”. Il sentiero (di saliscendi) passa per le baite “Cacciatori” e “Baitelli” per giungere alla “Casera di Monte Colle” con una rustica gran croce di legno. Ora la cuspide nord del “Pizzo Badile (m 2044) sta perpendicolarmente (sebbene lontana), sopra di noi. Prendiamo verso il “Passo di Monte Colle” scortati da magnifici larici ed un pò ostacolati da un abbondante innevamento. Dal “Passo” (m 1938) mancano solo cento metri di dislivello, ma l’itinerario è per esperti (EE) e il sentierino è pure coperto di neve che procediamo a vista, con molta attenzione. Così siamo felicemente in vetta (ore 12.10): una panoramicissima vetta proprio il centro di un cerchio di orobiche montagne. Poi riscendiamo con maggiore attenzione il ripido pendio verso il “Passo di Monte Colle”. Lì il sentiero n° 188 ci riporta a Piazzatorre, dove concludiamo il giro ad anello alle 14.15, in sei ore. Dislivello positivo: m 1200 circa

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Cima Al Bal – 1270 m

Mercoledì 15 novembre 2017 – Raggiunta “PREGASINA” (frazione montana di Riva del Garda – Trento), abbiamo “interpretato” a modo nostro l’itinerario (inizialmente 422 poi 430) che, ben segnalato nei punti di snodo, riporta alla base di partenza dopo aver toccato le cime: “Nodice, Bal, Nara e Larici”. Così abbiamo camminato per lunghi tratti dentro le trincee – del fronte italiano – attive nella guerra 1915-1918. Il punto più impegnativo quello per la “Cima Bal” (classificato EE). Poi per la svista del “regista video” che, precedendo il gruppo alla ricerca di un punto di ripresa, oltrepassiamo la diramazione per “Cima Nara”, percorrendo così il sentiero basso. Proseguendo quasi sempre su facili creste, raggiungiamo “Passo Guil”, dove una strada forestale (n.° 422) riporta a Pregasina. Approfittiamo del “baraccamento” posto presso “Cima Mughera” per rifocillarci al sole e con bella vista sul Lago di Garda. Ma la giornata ci riserva ancora un bell’itinerario: dopo il “Passo Rocchetta” prendiamo il “Senter de le Creste de Reanol” molto panoramico e per esperti. Così raggiungiamo “Cima Larici” per l’ultima foto di gruppo… sorridenti e solari. Da lì, ancora per un sentiero di cresta velocemente scendiamo a Pregasina.

Dislivello positivo: m 1250. Distanza percorsa: km 14

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Cima Plas del sal m 1600

Mercoledì 8 novembre 2017 – La neve – caduta nella notte a quote basse – ha reso pure opportuna quest’escursione a Paisco. Programmata per festeggiare due compleanni “novembrini”, si è ammantata inaspettatamente di bianco e d’umidi colori autunnali. Tuttavia, ciò si è reso possibile avendo avuto in uso il “Bait di Caterina”. E di questo ringraziamo la gentile proprietaria.

Mentre i “cuochi volontari” (Valentino, Carla e Giordano) si sono fermati a presidiare la cucina, i dieci altri fortunati (esentati dalla corvè), hanno raggiunto il “Plasso del Sale” a 1600 metri con baite d’alpeggio. Percorrendo il tragitto, molti i “segni beneauguranti” in favore delle festeggiate (Antonietta e Rosamaria), che si sono sommati a quelli dei Sempreverdi: una salamandra, le formiche rufa, cavalli bradi, un agnellino con la madre… Tutto questo si è poi concretizzato al bait, con un pranzo rustico a base d’amicizia e d’una buonissima “polenta taragna”.

Dislivello positivo: m 800. Distanza percorsa: km 12

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Monte Vigna Vaga – 2332 m

Raggiunta COLERE (Val di Scalve – Bergamo), prendiamo per “Via Carbonera”, seguendo poi la strada forestale che, alternando sentieri e piste da sci, porta al primo tronco della seggiovia (Malga Polzone). Proseguiamo superando un tratto con delle reti di protezione fino ad incontrare, a destra, il sentiero n. 404, segnalato a terra e con un cartello (rotto). Davanti a noi abbiamo il tratto più bello dell’escursione: la “Val Conchetta”, affacciandosi in lontananza anche l’inconfondibile sagoma del “Pizzo di Petto”. Continuando sul 404, raggiungiamo il “Passo di Fontanamora”, e tenendo la destra raggiungiamo presto la cima del “VIGNA VAGA” (m 2332), annunciata da una piccola croce. La nebbia, che copre la “Pianura Padana” e le valli intorno, già ha preso a salire la montagna, oscurando il “Ferrante” e la “Presolana” ed ogni altra visuale. Il ritorno: per lo stesso itinerario.

Dislivello positivo: m 1400. Distanza percorsa: km 14. Durata escursione: ore 5.40

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Passo di Mezzamalga m 2332

Lasciamo l’auto a Cimbergo, nello slargo dove si diramano le due mulattiere che portano alla località “Volano”: una detta “tagliafuoco” e poi quella più diretta, ma attualmente interrotta per la posa di una condotta idrica. Così, dopo un’ora di cammino superiamo detta località e prendiamo gli ex sentieri e mulattiere della “Grande Guerra” che, con un lento tracciato s’innalzano verso le magnifiche vette della “Conca del Volano”. Cent’anni fa esse furono armate come “fronte di riserva”: quello operativo iniziava oltre la “Valle di Dois”; dove ci affacceremo raggiungendo la meta della nostra escursione: il “Passo di Mezzamalga” (m 2332). Sul sentiero già ci attende il nostro amico Emilio, che ha la baita qui, ed ha voluto condividere con noi il suo tempo e la sua… ospitalità. Così alle 11.15 tutta la comitiva è al “Passo di Mezzamalga,” illuminato dalla calda luce di un sole autunnale che enfatizza la maestà di queste montagne, soprattutto il vicino “Pizzo Badile Camuno”.

Dislivello positivo: m 1400. Distanza percorsa: km 17.5

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Torrione d’Albiolo m 2969

Questo splendido mese di ottobre, ci ha regalato un’altra meravigliosa giornata per una bellissima camminata nella natura e nella storia, fra trincee e reperti della grande guerra.

Già dopo i primi passi, si presentano pendii costellati dalle buche dei bombardamenti di cento anni fa, ancora ben visibili, e lungo il percorso frammenti di granate, di bombe da cannone e caricatori di 9138.

Partiti alle 8.00 dall’Ospizio san Bartolomeo sopra il Passo del Tonale, abbiamo percorso un breve tratto della strada per malga Valbiolo, svoltando poi a destra sul sentiero degli Austriaci n° 161, alle 10,00 abbiamo raggiunto la cima del monte Tonale Orientale.

Qui ci sono 2 croci, una vecchissima in legno e filo spinato, che ha incredibilmente resistito alla violenza del tempo e una più recente in ferro, posta a ricordo dei loro caduti dagli Standscützen tirolesi, che ci ricorda che le guerre fanno male a entrambe le parti.

Da qui, seguendo le stupende creste in un panorama meraviglioso, abbiamo percorso il sentiero attrezzato, che con alcuni tratti piuttosto esposti, ci ha postato alla vetta del Torrione alle ore 12,10.

Al ritorno, percorso un tratto di pietraia sul lato nord, aiutati da una lieve traccia, ci siamo agganciati al sentiero 161, passando dalla Città morta e scollinando sotto il Tonale Orientale, abbiamo ripreso il sentiero degli Austriaci fino alle vetture alle ore 15,50.

Il percorso è ben segnalato.

Percorsi 15 km con 1350 m di dislivello in poco meno di 8 ore.

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Pizzo del Becco m 2507

Dal parcheggio accanto al lago a Carona  per sentiero n 211 si sale nel bosco e si raggiunge un bivio si va a sx per Lago di Becco, lago Colombo itinerario n 250. Arrivati alla diga del lago Colombo si sale a sx per sentiero fino all’attacco della ferrata che porta in vetta ore 4.10. Discesa in direzione del passo d’Aviasco mt 2310, raggiunto il sentiero n 214 ritorno alla diga del Lago Colombo e da qui al Rif. Laghi Gemelli mt 1961. Si prosegue in discesa  per Carona itinerario n 213,poi n 211 ore 8.30.

Percorsi 21 km con dislivello di 1500 m in ore 8.40

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Monte Torsoleto m 2706

Mercoledì 4 ottobre 2017 – Oggi è un gran bel giorno d’autunno: aria frizzante e cielo limpido per noi che partiamo (ore 8.00) verso il Monte TORSOLETO dal piccolo parcheggio di LOVENO (Val Camonica – Brescia). Sarà un costante salire per il sentiero n° 160, tracciato come strada militare. Solo qualche “distrazione” per il profumo di funghi nelle abetaie. Poi, emersi sugli assolati e spogli pendii, continuiamo oltre il Rifugio (ore 11.00) fino al Passo TORSOLETO, per deviare verso la vicina cima (m 2708 – ore 11.50). Non serve dire che il panorama è grandioso, ma tirando un vento freddo ci affrettiamo a rimettere in sesto la piccola “croce di legno” sommitale, (anche) perchè figuri nella nostra foto ricordo. Quindi, ritorniamo quasi subito al Passo per raggiungere il bel BIVACCO DAVIDE (m 2645), dove sostiamo presi dall’euforia della montagna che ogni volta ci affratella. Scendendo, ci fermiamo presso il Rifugio TORSOLETO, poi deviamo nella “VAL di SCALA” per ammirare gli splendidi laghetti. E da lì riprendiamo il sentiero n° 160A – 160 per LOVENO, dove giungiamo alle ore 15.30

Dislivello positivo: m 1408. Distanza percorsa: 20 km. Durata escursione: ore 7.30

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