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Punta Larici e Baita Segala

Oggi 12 aprile sui monti della sponda bresciana del Lago di Garda. Lasciamo le auto presso “La Milanesa” nota località di Limone, dove torneremo dall’alto una volta completata la circolare escursione. Scendiamo (ore 8.15) in paese per una pedonabile costeggiante il Torrente San Giovanni. Quindi attraversiamo tutto il bellissimo abitato, costeggiando la sponda del lago fino a quando il tracciato ci porta sulla “Strada Gardesana” in direzione di Riva. Di fronte inizia il “Sentiero del Sole” che si alza ripido fin verso “Cima Larici” (m 907 – ore 10.40). Quindi prendiamo il sentiero 422B per “Malga Palaer” – “Passo Rocchetta” e “Baita Segala”, facendo una piccola deviazione per “Punta Mughera” che è uno spettacolare balcone sul Garda. Giunti al “Bivacco Segala” (12.35) gestito dagli Alpini e sempre aperto (self service), ci rifocilliamo al fuoco trovato acceso e con un buon caffè. Ritrovate le forze prendiamo (è lì vicina l’indicazione: “Limone 104 bis”) a scendere per la valle del “Torrente San Giovanni” ricca d’acqua, abbellita anche da una cascata idilliaca. Terminiamo la nostra escursione alla “Milanesa” e sono le 15,15.

Dislivello positivo: m 1300 circa. Distanza percorsa: km 18,3 circa. Durata escursione: ore 7.00

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Compleanno di Gianni sul monte Pizzocolo m 1581

In questo memorabile mercoledì, l’obbiettivo non è stata una montagna, ma festeggiare le meritatissime 78 primavere del nostro amico Gianni, decano del gruppo, che prima di iniziare la festa ha comunque conquistato la cima del Pizzocolo con i suoi 1200 m di dislivello.

Al ritorno, ci siamo fermati nella baita del nostro gentilissimo amico Osvaldo, sopra San Michele, che tutti gli anni supera se stesso in generosità e iniziando da un’abbondantissima pasta al salmì di folaga, polenta e grigliata, le strepitose torte delle nostre donne e grappe non proprio regolari, abbiamo vanificato il lato sportivo della giornata.

Ringraziamo di cuore Osvaldo, Domenico e chi ha lavorato e contribuito a questa felice giornata.

Percorsi km 15,8 con dislivello di 1176 m, mangiato e bevuto troppo e tanta allegria, cento di questi giorni Gianni.

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Monti Fravort m 2347 e Gronlait m 2383

Punto di partenza di questa escursione è lo “Chalet PANAROTTA” (m 1782), posto pressappoco ai confini di più comuni, tra cui Roncegno in Val Sugana (Trento). Dall’ampio parcheggio prendiamo il sentiero 325 per raggiungere una insellatura detta “La BASSA”. Lì inizia la lunga linea di cresta del “FRAVORT” (m 2347), monte con una croce caratteristica: i bracci sono piegati all’ingiù. Continuiamo l’escursione verso il “GRONLAIT” (m 2383) abbassandoci verso la sottostante forcella. Il manto nevoso è abbastanza infido, ma poi risaliamo facilmente il nuovo lungo percorso di cresta. Continuiamo ancora sul sentiero 325 verso “Passo PORTELLA”. quindi pieghiamo a sud nella omonima valle (avendo di fronte il glorioso “monte “ORTIGARA”) fino ad incontrare il sentiero 372 per “La Bassa” e per la località “Panarotta”.

Dislivello positivo: m 1100 circa. Distanza percorsa: km 19. Durata escursione : ore 6.30

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Rifugio Prudenzini m 2235

Escursione in Val Salarno, con partenza da Fabrezza di Saviore dell’Adamello (Bs). Neve buona e portante lungo tracciato, senza accumuli sui pendii per un tranquillo progredire verso il rifugio Prudenzini. Paesaggio ancora invernale ma con un caldo sole che ci abbandona quando, ritornando, il cielo s’annuvola.

Dislivello positivo: m 870. Distanza percorsa: km 19 circa. Durata escursione: ore 6.45

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Cima Grem m 2049

Raggiungiamo la località “Alpe Grina” di Gorno (Bg) dove lasciamo le auto appena prima del divieto di transito e prendiamo il sentiero n. 263 per il Bivacco Tellini. Passiamo la “Forcella Alta” (m 1440) e la neve si fa consistente, ma non calziamo le ciaspole se non sostando presso il panoramico bivacco. Quindi ci indirizziamo verso il “Bivacco Mistri” nella vallata sottostante le creste della “Cima di Grem”. Il manto nevoso intatto ha l’aspetto di una bianca glassa posta su monticelli e pieghe rocciose che fanno meraviglia. Così – facilmente – siamo alla sella finale e prendiamo a sinistra per l’ultimo tratto impegnativo che ci porterà in vetta. Ma il vento l’ha diligentemente spazzato e senza fatica nè pericolo vediamo presto la croce sommitale (m 2049). Intorno alla quale già s’addensa un folto gruppo di appassionati: che sia per la festa dell'”otto marzo”?

Siamo veramente in tanti e, nonostante le rimostranze delle nostre tre gentili socie che vorrebbero far scorta di luce, scendiamo a valle percorrendo la panoramica cresta: oggi il sole ha il colore dei “fiori di mimosa”!

Ne abbiamo quattro mazzetti perchè abbiamo pensato anche alla cortese barista che sovente ci vizia con “assaggini”. “Festa della donna”! Non a caso Walter ha anche preparato (per tutti) una crostata con marmellata di fichi.

Dislivello positivo: 1000 m circa. Distanza percorsa: km 12. Durata escursione: ore 5.30

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Non di sola montagna

Oggi i Sempreverdi hanno raggiunto la comoda meta del campo sportivo di Fantecolo, per un indimenticabile spiedo, magistralmente cucinato da Beppee Franchini e alcuni nostri compagni, che ringraziamo di cuore.

È stato un pranzo piacevolissimo, dove come sempre, nell’aria aleggiavano i nostri ricordi di montagne, che saranno le ultime immagini a svanire dai nostri occhi.

Gli impareggiabili dolci preparati dalle nostre amiche e i loro distillati di frutti selvatici raccolti sulle nostre montagne, da segrete ricette, hanno fatto il resto.

Un ringraziamento a tutti gli amici che hanno contribuito e un appuntamento alla prossima settimana per una nuova gita.

I Sempreverdi Franciacorta.

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Rifugio Baita Iseo 1335 m

Questa gita, per quasi tutti noi è stata un ritorno dopo anni o decenni, a questa bella baita restaurata dalla sezione Cai di Iseo a metà anni 70.

Parcheggiato 400 mt a monte di Ono San Pietro, al cartello con divieto di proseguire, siamo saliti dal ripido sentiero 98, di fronte al parcheggio, raggiungendo la baita con un bel percorso nel bosco, che via via diventava sempre più innevato, con brillanti di ghiaccio e neve incastonati fra i rami.

Al rifugio un sole brillantissimo e un cielo di intenso blu.

Si è tentato di proseguire per le baite del Mella, ma dopo poco la neve alta e poco consistente ci ha costretto a tornare sui nostri passi e scendendo dalla strada, imperdibile lo spettacolo della Concarena imbiancata.

Percorso 10,5 km con 900 m di dislivello in 5 ore e ½ .

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Piz Tri m 2308

Da Calzaferro di Malonno (Alta Val Camonica – Bs) saliamo verso il PIZ TRI (m 2308) nel calpestio dei molti che ci hanno preceduto in questi giorni. La neve compatta agevola l’incedere con le ciaspole. Tanto che abbiamo tempo per il panorama e pure per goderci il bel sole primaverile che scalda le rocce sommitali (a forma di cresta), dove non alita vento. E’ tanto piacevole sostarvi che ci intratteniamo quasi un’ora, insieme a molti altri escursionisti: più che la vetta del PIZ TRI sembrava la piazza di un paese.

Dislivello positivo: m 1210. Distanza Percorsa: km 12.8. Durata escursione: ore 6.30

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