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Ferrata Carbonari e Grignone m 2409

Dal parcheggio di Vò di Moncodeno m 1440, a pagamento 2 Euro,  seguiamo il sentiero n 24 che sale alla Bocchetta di Prada m 1626 e si continua per il Rifugio Bietti . Si prosegue per la Bocchetta  di Val Cassina  m 1823 dove inizia la Via ferrata.   La Via ferrata inizia con una parete verticale attrezzata con scala, si prosegue sulla cresta con tratti attrezzati e sentiero, molto utile il casco è facile far cadere sassi, troviamo un paio di attraversamenti ancora innevati, per poi terminare alla Bocchetta di Releccio m 2259. Da qui per il sentiero n 25 saliamo al Rifugio Brioschi e alla vicina vetta del Monte Grignone 2409 ore 5. Discesa per l’itinerario n 25 ancora innevato che  porta al rifugio Bogani  m 1816 e da qui rientro al parcheggio Vò di Moncodeno ore 7.30.

Ascesa totale m 1350 Km 14.5  ore 7:30

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Ferrata Corno del Bene (m 1695) Monte Guglielmo (m 1949)

In quindici ci siamo ritrovati a Zone (Bs), chi per il Gölem (m 1949) e chi per la ferrata “Corno del Bene” (m 1695). Già dei Sempreverdi avevano affrontato questo torrione del nostro monte di casa, ma stavolta la scelta è corale e commisurata alle possibilità di ognuno. Cosi, sette coraggiosi sono per la ferrata e sette per la vetta. Solo io resto nei pressi per filmare, col dubbio che, essendo la parete all’ombra, il risultato sarà di bassa qualità. La scalata, durata circa un’ora, l’ho condensata nei pochi minuti del video allegato. Ma questi minuti bastano per far vedere il “coraggio” di chi l’ha affrontata: altre parole non servono.

Per la vetta del Gölem: Dislivello positivo: n 1200 circa Distanza percorsa: km 14

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Corna Camozzera 1452 m

Escursione alla CORNA CAMOZZERA (m 1452) che, inizialmente in forse per maltempo, finisce con soddisfazione di tutti in una gran prateria di narcisi spontanei. Partiamo alle ore 8.20 da FORCELLA ALTA di Costa Valle Imagna (Bg) per il sentiero ben segnalato n. 571, superando roccoli abbandonati e un ex convento, fino al “Passo del Pertus”. Dove l’itinerario si biforca e noi prendiamo il sentiero n. 588 per l’anticima del Monte Ocone, l’Ocone e la CORNA CAMOZZERA: bello, vario, a tratti per esperti e panoramico (quando le nebbie si diradano), sulla Valle Imagna a destra, e a sinistra sul Lecchese. Lasciata la Corna proseguiamo sempre in cresta verso “La PASSATA”, dove inizia anche il sentiero per la Cima Quarenghi del Resegone. Lì terminava il sentiero n. 571 abbandonato al “Passo del Pertus”. Così, attraverso di esso, ritorniamo al punto di partenza dopo esserci immersi nella bellezza inaspettata di una prateria fiorita. Dislivello positivo: m 600 circa. Distanza percorsa: km 8.5. Durata escursione: ore 5.10

La Corna Camozzera l’abbiamo scoperta grazie al sito: PIEROWEB.

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Ferrata Favogna 1163 m

Questa gita è iniziata e terminata in modi inusuali quanto piacevoli. Abbiamo sbagliato strada e raggiungendo il punto di rientro anziché di partenza, ma la squisita cortesia di due giovanotti del posto, che ci hanno accompagnato all’attacco caricando gli zaini sul loro mezzo, ci ha permesso di lasciare un’auto ed evitare una lunga camminata.

La ferrata Favogna inizia sulla strada fra Roveré della luna e Magré, con un breve ripido sentiero, che offre subito splendidi panorami sulla grande piana Rotaliana e sull’Adige, ma è solo l’inizio di un percorso che stupisce ogni volta che lo sguardo esce da uno spigolo o un canale, il fortissimo vento e la giornata limpida hanno reso la salita ancora più entusiasmante.

Terminata la parete, il sentiero entra in un magnifico bosco di faggi verde di un luminoso delle nuove foglie, poi in un piccolo gruppo di case caratteristiche e scendendo a sinistra si giunge al laghetto di Favogna e poco distante si trova una piccola straordinaria antica pieve in un paesaggio da favola.

Tenendo ancora la sinistra indicazioni per Roveré e valle Inferno ci hanno riportato a valle con un bel sentiero nel verde.

Qui la seconda sorpresa: ci stava attendendo il cugino di un nostro compagno, che assieme alla cortese moglie ci ha ospitato, con un generoso spuntino dolce, Pinot grigio e Teroldego di loro produzione di notevole qualità e visitina in “caneva” per un ultimo assaggio di Schiava.

Percorso circa 10 km con 950 m di dislivello in 5.30 ore.

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Punta Larici e Baita Segala

Oggi 12 aprile sui monti della sponda bresciana del Lago di Garda. Lasciamo le auto presso “La Milanesa” nota località di Limone, dove torneremo dall’alto una volta completata la circolare escursione. Scendiamo (ore 8.15) in paese per una pedonabile costeggiante il Torrente San Giovanni. Quindi attraversiamo tutto il bellissimo abitato, costeggiando la sponda del lago fino a quando il tracciato ci porta sulla “Strada Gardesana” in direzione di Riva. Di fronte inizia il “Sentiero del Sole” che si alza ripido fin verso “Cima Larici” (m 907 – ore 10.40). Quindi prendiamo il sentiero 422B per “Malga Palaer” – “Passo Rocchetta” e “Baita Segala”, facendo una piccola deviazione per “Punta Mughera” che è uno spettacolare balcone sul Garda. Giunti al “Bivacco Segala” (12.35) gestito dagli Alpini e sempre aperto (self service), ci rifocilliamo al fuoco trovato acceso e con un buon caffè. Ritrovate le forze prendiamo (è lì vicina l’indicazione: “Limone 104 bis”) a scendere per la valle del “Torrente San Giovanni” ricca d’acqua, abbellita anche da una cascata idilliaca. Terminiamo la nostra escursione alla “Milanesa” e sono le 15,15.

Dislivello positivo: m 1300 circa. Distanza percorsa: km 18,3 circa. Durata escursione: ore 7.00

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Compleanno di Gianni sul monte Pizzocolo m 1581

In questo memorabile mercoledì, l’obbiettivo non è stata una montagna, ma festeggiare le meritatissime 78 primavere del nostro amico Gianni, decano del gruppo, che prima di iniziare la festa ha comunque conquistato la cima del Pizzocolo con i suoi 1200 m di dislivello.

Al ritorno, ci siamo fermati nella baita del nostro gentilissimo amico Osvaldo, sopra San Michele, che tutti gli anni supera se stesso in generosità e iniziando da un’abbondantissima pasta al salmì di folaga, polenta e grigliata, le strepitose torte delle nostre donne e grappe non proprio regolari, abbiamo vanificato il lato sportivo della giornata.

Ringraziamo di cuore Osvaldo, Domenico e chi ha lavorato e contribuito a questa felice giornata.

Percorsi km 15,8 con dislivello di 1176 m, mangiato e bevuto troppo e tanta allegria, cento di questi giorni Gianni.

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Monti Fravort m 2347 e Gronlait m 2383

Punto di partenza di questa escursione è lo “Chalet PANAROTTA” (m 1782), posto pressappoco ai confini di più comuni, tra cui Roncegno in Val Sugana (Trento). Dall’ampio parcheggio prendiamo il sentiero 325 per raggiungere una insellatura detta “La BASSA”. Lì inizia la lunga linea di cresta del “FRAVORT” (m 2347), monte con una croce caratteristica: i bracci sono piegati all’ingiù. Continuiamo l’escursione verso il “GRONLAIT” (m 2383) abbassandoci verso la sottostante forcella. Il manto nevoso è abbastanza infido, ma poi risaliamo facilmente il nuovo lungo percorso di cresta. Continuiamo ancora sul sentiero 325 verso “Passo PORTELLA”. quindi pieghiamo a sud nella omonima valle (avendo di fronte il glorioso “monte “ORTIGARA”) fino ad incontrare il sentiero 372 per “La Bassa” e per la località “Panarotta”.

Dislivello positivo: m 1100 circa. Distanza percorsa: km 19. Durata escursione : ore 6.30

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Rifugio Prudenzini m 2235

Escursione in Val Salarno, con partenza da Fabrezza di Saviore dell’Adamello (Bs). Neve buona e portante lungo tracciato, senza accumuli sui pendii per un tranquillo progredire verso il rifugio Prudenzini. Paesaggio ancora invernale ma con un caldo sole che ci abbandona quando, ritornando, il cielo s’annuvola.

Dislivello positivo: m 870. Distanza percorsa: km 19 circa. Durata escursione: ore 6.45

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Cima Grem m 2049

Raggiungiamo la località “Alpe Grina” di Gorno (Bg) dove lasciamo le auto appena prima del divieto di transito e prendiamo il sentiero n. 263 per il Bivacco Tellini. Passiamo la “Forcella Alta” (m 1440) e la neve si fa consistente, ma non calziamo le ciaspole se non sostando presso il panoramico bivacco. Quindi ci indirizziamo verso il “Bivacco Mistri” nella vallata sottostante le creste della “Cima di Grem”. Il manto nevoso intatto ha l’aspetto di una bianca glassa posta su monticelli e pieghe rocciose che fanno meraviglia. Così – facilmente – siamo alla sella finale e prendiamo a sinistra per l’ultimo tratto impegnativo che ci porterà in vetta. Ma il vento l’ha diligentemente spazzato e senza fatica nè pericolo vediamo presto la croce sommitale (m 2049). Intorno alla quale già s’addensa un folto gruppo di appassionati: che sia per la festa dell'”otto marzo”?

Siamo veramente in tanti e, nonostante le rimostranze delle nostre tre gentili socie che vorrebbero far scorta di luce, scendiamo a valle percorrendo la panoramica cresta: oggi il sole ha il colore dei “fiori di mimosa”!

Ne abbiamo quattro mazzetti perchè abbiamo pensato anche alla cortese barista che sovente ci vizia con “assaggini”. “Festa della donna”! Non a caso Walter ha anche preparato (per tutti) una crostata con marmellata di fichi.

Dislivello positivo: 1000 m circa. Distanza percorsa: km 12. Durata escursione: ore 5.30

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Non di sola montagna

Oggi i Sempreverdi hanno raggiunto la comoda meta del campo sportivo di Fantecolo, per un indimenticabile spiedo, magistralmente cucinato da Beppee Franchini e alcuni nostri compagni, che ringraziamo di cuore.

È stato un pranzo piacevolissimo, dove come sempre, nell’aria aleggiavano i nostri ricordi di montagne, che saranno le ultime immagini a svanire dai nostri occhi.

Gli impareggiabili dolci preparati dalle nostre amiche e i loro distillati di frutti selvatici raccolti sulle nostre montagne, da segrete ricette, hanno fatto il resto.

Un ringraziamento a tutti gli amici che hanno contribuito e un appuntamento alla prossima settimana per una nuova gita.

I Sempreverdi Franciacorta.

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