Chignol d’Arale e Cima Menna m 2299

Mercoledì 28 dicembre 2016: tocca al Menna essere la meta dell’ultima escursione di quest’anno… e di vette ne abbiamo raggiunte tante! almeno cinquanta. Siamo a Zorzone – frazione di Oltre il Colle (Bg) – dove parte il sentiero per il bivacco Palazzi M.A.G.A. (ore 8.25) che sarebbe la via più breve per la Cima Menna. Tuttavia, pensiamo di allungarci un pò prendendo (dopo un tratto di strada e al primo segnale) la destra orografica della Val Carnera. Una comoda mulattiera conduce fin presso il casinetto degli “Amici del Menna”, sovrastato da magnifici faggi. Da lì saliamo “fuori sentiero”, tenendo la direzione del monte Chignol d’Arale (m 2068) che raggiungiamo alla spicciolata alle ore 10.30. Dopo una breve sosta scendiamo verso la “Croce di Zorzone” avendo di fronte – imponente e limpido – il Menna (m 2299). Passato il bivacco M.A.G.A. saliamo agevolmente il versante, completamente privo di neve. E, distanziati in piccoli gruppi, siamo in vetta alle ore 11.45. Che sia un inverno caldo lo testimonia (se mai ce ne fosse bisogno), il gruppo di giovani che già stazionano in vetta: alcuni sono in maglietta e calzoncini corti! Imponente la visuale: dal lontano Monte Rosa alla vicinissima Corna Piana e Pizzo Arera. Ci fotografiamo intorno alla nuova croce che da poco sostituisce quella deformata dai fulmini. Poi, ritornando, alcuni di noi scelgono di percorrere la cresta del “Monte d’Arale” anzichè il sentiero per la “Cascina Mattuida”. La discesa risulta bella e avventurosa, anche per dei tratti con erba molto scivolosa: sicuramente per escursionisti esperti! Raggiunto il sentiero sottostante e non orientandoci bene, raggiungiamo Zorzone alle ore 14.45 con l’impressione (nell’ultimo tratto) di aver allungato ulteriormente il già lungo percorso.

Dislivello positivo: m 1435. Distanza percorsa: km 13.5. Durata escursione: ore 6.20

Buon 2017! dai Sempreverdi e dalla Lega Montagna Uisp che per l’intero anno è stata nostra (graditissima) compagna d’avventura.

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Monte Guglielmo m 1949

Spettacolare giornata per la nostra ultima camminata in Guglielmo di questo bel 2016, che ci ha visti su bellissime montagne.

Partiti poco prima delle otto dal cimitero di Zone, abbiamo optato per l’itinerario più lungo, ma fra i più belli: le 13 Piante. Saliti per via Valurbes, a Croce di Zone, abbiamo lasciato la sterrata per il ripido sentiero a dx, riprendendo la strada per malga Aguina più in alto, poi raggiunte le 13 Piante, percorrendo il sentiero di cresta, abbiamo superato punta Caravina, dosso Pedalta e sostato al monumento del Redentore. Per tutto questo tratto, la limpidezza della giornata ci ha regalato un indescrivibile panorama a perdita d’occhio, il lago d’Iseo di intenso blu e sullo sfondo un arco che dagli Appennini a sud, passava per il gigantesco Monte Rosa a ovest, le Orobie e il gruppo dell’Adamello a nord.

Scesi dal sentiero degli Gnomi, rinnovato con molte nuove bellissime sculture in legno, abbiamo terminato allegramente con un buon pranzo alla trattoria Al Reduce.

14,5 km con dislivello di 1400 m in 5 ore.

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Monte Alben m 2010 e Cima Croce m 1978

Bellissimo giro ad anello nella conca dell’Alben in una splendida giornata, uscita invernale che non poteva essere più estiva, non un filo di ghiaccio o neve sul sentiero.

Lasciate le auto al passo di Zambla, abbiamo percorso la sterrata per poco meno di 3 km e al pian della Palla, ci siamo inoltrati a sx nel magnifico bosco di faggi, in questa stagione brullo con un tappeto di fruscianti foglie secche.

Passati da Casina Bianca e passo dei Sappli, si incontra il sentiero 502 dei Martiri di Cornalba, che percorre l’ idilliaca valle chiusa dai lati sud di Alben e Croce.

Alla Baita Sura, abbiamo seguito la traccia a dx raggiungendo la vetta dell’Alben, dove abbiamo fatto colazione al sole, ammirando le alpi dal monte Rosa al trentino.

Da qui, seguendo il sentiero, sotto le creste, siamo arrivati al passo La Forca e proseguendo siamo saliti su cima Croce.

In prossimità del passo, c’è la simpatica e ospitale baita del Gioan, ricavata da una grotta chiusa da porta, munita di barattoli di caffè e altre cose per un simpatico picnic, affidata, sembra con ottimo risultato, alla buona educazione e correttezza degli escursionisti.

Scesi dal passo Forca verso Zambla, abbiamo visitato, con una piccola deviazione a dx la panoramica baita Nembrini e ripreso il sentiero 501/502 siamo tornati alle vetture.

Percorsi circa 17 km con dislivello totale di 1200 m in 6 ore e mezzo.

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CIMA DI LETEN M 2093

CIMA di LETEN, oggi, è la meta della nostra escursione. Partiamo alle ore 8.00 da Parre (Ponte Nossa – Val Seriana) località Campella. Sebbene il percorso sia molto lungo, non tralasciamo di visitare (esternamente) la vicina e bella chiesa della “SS. Trinità”. Quindi prendiamo il sentiero Cai n. 240 che ci porta alla “Baita Forcella” m 1718 (ore 10.25). Tenendo lo stesso sentiero ci abbassiamo verso la “Baita del Fo” e per facili altri saliscendi raggiungiamo “Santa Maria in Leten” m 1765 (ore 11.30 – ore 3.30 dalla partenza). D’istinto saliamo subito verso “Cima Leten” m 2095, ognuno rampando, calibrando le forze rimaste. E, in ordine sparso, siamo in vetta (chi più, chi meno) a mezzogiorno (ore 4.00 dalla partenza). Il panorama, verso la pianura e verso i monti poco innevati, è magicamente dominato dall’Arera, imbiancata lei… come una sorella maggiore. Ritornati a Santa Maria, prendiamo il sentiero Cai n. 242 che scende nella selvaggia “Val Dossana”, sostandovi per dissetarci e per una foto presso la “Beita de Süra” m 1320 (ore 13.55). Poi il sentiero “gioca” ad andar di qua e di là del torrente vella valle, asciutto ma dalle levigate pietre bianche: grandi e piccole, che starebbero bene nel presepio del prossimo Natale. La Valle Dossana è lunghissima! Raggiunta Parre, saliamo ancora un pò verso Campella e sono le 16.10: dopo otto ore siamo alle auto.

Dislivello positivo: m 1700 Distanza percorsa: km 22

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