Archivi tag: escurs

Grigna Settentrionale m 2409

Poco dopo Balisio (Lecco), lungo la provinciale n. 62 Valsassina e superato un distributore Tamoil, si svolta (non facilmente) a sinistra per “Via Grassi Lunghi”. E’ una stretta e lunga sterrata che termina presso una chiesetta del Sacro Cuore, dove è facile parcheggiare. Lì parte il sentiero 31/32, per il rifugio Antonietta al Pialeral.

Proseguendo per la ripida via invernale n. 31, si incontra il bivacco Riva-Girani (m 1830). Si raggiunge la cresta di nord-est rampicando il cosiddetto “Muro del pianto” e si prosegue per la croce di vetta (m 2409) poco distante dal rifugio Brioschi.

Per il ritorno abbiamo percorso la via estiva n. 33 che si ricongiunge alla 31 poco sopra il Pialeral. Percorsi 14 km in 7 ore con dislivello di 1600 m.

Foto

GPS

Mappa

 

Monte Baldo Punta Telegrafo m 2218

Cime Alta Via Del Baldo.
Dall’abitato di Malcesine, con la funivia panoramica Malcesine Monte Baldo, raggiungiamo la stazione a monte posta a m. 1760 s.l.m.
Da qui ci incamminiamo verso sud, per sentiero 651, in leggera discesa per poi affrontare la prima salita che ci conduce a Cima delle Pozzette m. 2132.
Questo tratto di via è molto panoramico con ampie vedute sia sul lago di Garda che sui versanti montuosi circostanti.
Purtroppo noi possiamo solo ammirare una fitta coltre nebbiosa che ricopre tutto il paesaggio sottostante.
Da Cima delle Pozzette proseguiamo verso cima Longino e finalmente la nebbia inizia a diradarsi lasciando intravedere qualche scorcio di lago.
Qui il sentiero prosegue sul versante est fino alla Forcella di Valdritta m. 2107.
Dalla forcella saliamo rapidamente alla Cima Valdritta m.2218 , vetta più alta del Monte Baldo.
Torniamo alla forcella e proseguiamo su comodo sentiero fino al bivio per Punta Telegrafo.
Giriamo a destra e saliamo dritti sulla cima posta a m 2200.
Scendiamo passando per il Rifugio Gaetano Barana, ubicato poco sotto la vetta, e imbocchiamo  il sentiero 654, una lunga discesa che ci conduce all’abitato di Sommavilla e di Cassone, per poi costeggiare un tratto di lago fino a Malcesine.
Durata Escursione ore 08,35
Distanza Km 25,700, Ascesa 804 metri, Discesa 2457 metri

Monte Cadria m 2254

A Pieve di Bono (Valle del Chiese – Trento) seguiamo l’indicazione per “Forte Carriola” e poco oltre lasciamo l’auto in località “Disperata” (m 1148 – ore 9:00). Percorrendo una vecchia strada militare austriaca (ora asfaltata) raggiungiamo “Malga Ringia” (m 1398 – ore 9:30) e per sentiero (dalla costante pendenza, tranne una breve deviazione per frana), superiamo la “Pozza del Cadria” e la non molto distante “Malga Cadria” (m 1914 – ore 11:00). Il territorio circostante mostra ancora i segni lasciati dalla “Grande Guerra” del 1915/1918: trincee e ricoveri e pure un (ex) cimitero militare. Il “Monte Cadria” (m 2254) fu un importante ganglio difensivo del fronte austroungarico. La salita non è molto impegnativa, anche se dei tratti sono ora attrezzati con delle corde metalliche. Così alle 11:00 esatte siamo in vetta, dove dal versante del “Lago di Ledro” sale la nebbia, mentre una buona visibilità a occidente lascia intravedere il “Carè Alto” e il “Re di Castello”. Per la discesa prendiamo il sentiero n. 423, che in cresta percorre i ricoveri e i solchi delle trincee, terminando per noi presso la “Malga Cadria”. E per lo stesso itinerario dell’andata concludiamo l’escursione alla “Disperata” alle ore 15:15.
Dislivello positivo: m 1067. Distanza percorsa: km 17 circa. Durata escursione: ore 6:15

Fotografie

Monte Vioz 3645 m

Lasciate le auto al parcheggio adiacente le funivie di Pejo
raggiungiamo il Doss dei Cembri a quota 2315 metri, punto di
partenza prestabilito per l’escursione odierna, con l’ausilio della
telecabina e di una seggiovia. Da qui risaliamo brevemente un
tratto di strada sterrata per poi deviare a destra su sentiero CAI n°
139. Lo percorriamo fino al bivio con indicazione sentiero dei
Tedeschi, che noi ignoriamo, e ci innestiamo a destra sul CAI
n°105. Arriviamo sul crinale e alla nostra destra, poco sopra di noi,
notiamo la piccola cima del Vioz m. 2504. Aggiriamo il Dente del
Vioz a quota m° 2905. Qui il sentiero mostra i primi segni di una
nevicata avvenuta giorni addietro. Giungiamo al risalto roccioso del
Brich. Il sentiero, ormai sempre più innevato, sale zigzagante a
ridosso della dorsale che scende dalla sommità del monte Vioz. La
traccia è ben visibile e la neve compatta ci permette, nonostante la
nebbia che ci accompagna fino al ritorno, di salire con un discreto
passo. Aggiriamo il rifugio Città di Mantova al Vioz e risaliamo la
dorsale completamente innevata per la traccia che punta diritta alla
grande croce posta poco sotta la vetta. Per rendere più agevole la
discesa ci avvaliamo dell’uso dei ramponi o di ramponcini .
Tempo di risalita in vetta ore 03,34
Dislivello ascesa totale m. 1306
Durata complessiva escursione ore 07,00
Chilometri percorsi 13,00

Foto

Cima Monticello m 3152

Partiamo alle 8.00 dala località di CORTEBONA (m 1766), raggiunta per sterrata andando oltre l’abitato di Canè (Val Camonica – Brescia) e ci inoltriamo nella bella valle di pascoli e larici. Dopo un’ora sostiamo per qualche minuto presso il “Bivacco Valzeroten” (m 2206), riprendendo la facile ascesa sul sentiero Cai n 165 per i “Laghetti di Pietra Rossa” (m 2585) e il “Passo di Canè (m 2674) ore 10.30. Qui inizia la parte più impegnativa dell’escursione. Prendendo a destra verso la “Cima di Pietra Rossa”, in una solitudine di rocce con alcuni tratti molto ripidi, a un certo punto ci troviamo a cercare la “Cima MONTICELLO” (m 3152). Personalmente venni qui nell’ottobre del 2006, allora esiteva la “Vedretta del Monticello”, un piccolo ghiacciaio ora estinto. Adesso il tormentato pianoro sommitale è un esteso sfasciume di rocce, con piccolissimi resti ghiacciati. Così è difficile individuare la nostra meta, che (a un certo punto) dichiariamo: “MONTICELLO” quella che appare essere il dosso più alto (ore 12.10). Sostiamo più di mezz’ora sopra questo gran belvedere, indicandoci vicendevolmente: il Bernina, la punta San Matteo… e le vette che fanno compagnia all’Adamello. Per tornare a valle (ore 12.50) ci guidano (a sinistra) i segni bianco/rossi che discendono in un lungo, unico vallone, la cui prima parte è ripida e il terreno friabile con molti sassi istabili. In questo modo ritroviamo il sentiero n. 165 poco prima del “Bivacco Valzeroten” (ore 14.40). Dopo una sosta ristoratrice, riprendiamo il cammino finale, nell’amena “Valle di Canè”, verso il parcheggio di “CORTEBONA” (ore 15.50). Dislivello positivo: m 1500. Distanza percorsa: km 17 circa. Durata escursione: ore 7.50

Foto

GPS

Ferrate Guglielmo

 

Lasciamo l’auto nei pressi del bivio per il sentiero N°230, meglio conosciuto come sentiero dell’Uccellatore, che in 10 minuti porta all’attacco della via ferrata Corna delle Capre.
Fin da subito notiamo la verticalità della via che presenta una prima parte difficile, data l’esposizione e un paio di passaggi anche strapiombanti, comunque ben attrezzata.
Moderatamente difficile la seconda sezione, dove troviamo anche buoni appigli di roccia.
Raggiungiamo la sommità erbosa (m.1360) e ridiscendiamo, dapprima su breve tratto attrezzato, poi lungo il sentiero boschivo fino a riprendere quello dell’Uccellatore.
Lo percorriamo fino all’incrocio con N°227, per poi riprendere il vecchio sentiero che ci porta alla base del Corno del Bene.
La via ferrata è ben attrezzata e presenta meno difficoltà della precedente.
Una volta raggiunta la sommità (m.1685) ridiscendiamo la traccia che porta alla Malga Palmarusso di Sotto (m.1596), dove sostiamo per goderci il meritato pranzo.
Da qui scendiamo per il sentiero N°227 fino all’incrocio con quello N°230 che ci porta direttamente all’auto.
Distanza percorsa Km11,50
Dislivello totale m. 950
Durata complessiva Arrampicata-Escursione ore 7

MONTE AVIOLO 2881 M

Lasciamo le auto al parcheggio montano di POZZUOLO (m 1530) ore 7:15 che si raggiunge da Edolo. Più avanto prendiamo il sentiero CAI n. 34 dedicato a Silvio Boninchi. Dopo un tratto boscoso e ripido della Valle Moia, il sentiero supera le pietraie della Foppa portandosi ai piedi dell’AVIOLO (ore 8:40). L’ascesa è impegnativa, per esperti, con passaggi aiutati da catene. Sebbene l’incedere sia costante, arriviamo in vetta all’AVIOLO (m 2881) alle ore 10:40. La discesa, per lo stesso itinerario, è pure impegnativa, occorrendo prestare molta attenzione a non smuovere il tanto pietrame instabile. Superata questa parte difficile, il sentiero n. 34 incontra il n. 34a, per la Malga STAIN (Stein sulla mappa TCI). Sostiamo per raggrupparci al Passo FOPPA (ore 13:20) scendendo poi ripidamente verso la Malga ora Rifugio e punto di ristoro (ore 14:05). Da lì un sentiero porta all park di Pozzuolo (ore 15:00). Dislivello positivo: m 1400 – Distanza percorsa: km 12,5 – Durata escursione: ore 7

Foto

Sentiero dei Fiori, Cima Payer m 3054 e Cima Presena m 3068

Dal “Passo del Tonale” (m 1883) con la cabinovia raggiungiamo “Passo Paradiso” (m 2590), e per il sentiero n° 44 saliamo al “Passo Castellaccio” (m 2963) ore 1. Qui sostiamo per indossare l’imbrago e il set ferrata, iniziando il sentiero attrezzato. Superiamo i due ponti sospesi e alcuni tratti esposti, raggiungendo il “Bivacco Amici della Montagna” e la sovrastante “Cima di Lagoscuro” (m 3160) ore 2.50. Proseguiamo per il “Passo di Lagoscuro” (m 2970) ore 4 e da lì saliamo alla “Cima Payer (m 3056) ore 4.30. Ritorniamo al “Passo Lagoscuro”, e per sentiero al “Passo Presena” (m 2998) ore 5, rientrando in cabinovia al Tonale: ore 6:30.

(Testo di Andrea)

Foto

GPS

Cima Caione m 3140

Dal parcheggio accanto all’area picnic di “CASE di VISO (m 1890 – Pezzo – Val Camonica), raggiungibile pagando 2 euro, prendiamo il sentiero n 59 raggiungendo i “Laghetti di Ercavallo” dove incrociamo l’Alta Via n° 2. Quindi proseguiamo sul sentiero n° 53 che conduce al “Passo Graole”. Ma a un certo punto lo abbandoniamo, e risalendo un canalone (come segnavia: ometti) raggiungiamo la cima pianeggiante del MONTE GAIONE (m 3140) ore 3:20.

Quindi scendiamo per la cresta ovest (itinerario non segnalato: sfasciumi), verso il “Passo Graole” ore 4:50. Da qui seguiamo il bel sentiero n° 563 che ci porta al “Baitello delle Graole” ore 5:50. Dove, per l’itinerario n° 53, raggiungiamo la “Malga del Forgnuncolo” (m 2109) ore 6:35, e da lì rientriamo al parcheggio di “Case di Viso”: ore 7:10.

(Testo di Andrea)

Foto