Monte Colombé m 2152

Le “sentinelle” della Media Val Camonica (la Concarena e il Pizzo Badile), stamane vegliano l’andar verso il Colombé della più armonica comitiva di Semprerosa e Sempreverdi: dodici donne e sei uomini. Ma oggi è l’otto marzo! chiamate a raccolta da Antonietta, le coloratissime escursioniste sono l’assoluta maggioranza. Tuttavia, l’ascesa verso il cielo (da Paspardo) vuole tutte le nostre energie; chi si ferma dopo due ore di cammino al “Rifugio Colombé”, chi si spinge più in alto, raggiungendo “l’Ancicima della Barbignaga”… Mai i restanti (numerosi), dopo quattro ore pure loro sono in vetta al “Monte Colombé” (m 2152), insieme a degli amici bergamaschi. Dove per tutti l’immenso panorama è il biancore della neve venuta dal cielo nella notte: cielo azzurro, ora striato di vento.

Infine festeggiamo “l’otto marzo” con la tradizionale mimosa: un simbolico gesto di cortesia verso le Semprerosa, quasi a dire che della vita sappiamo anche molto (data la nostra età), ma molto altro, camminando, lo impareremo insieme.

Dislivello positivo: m 1170. Distanza percorsa: km 12. Durata escursione: ore 6:40

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Spiedo Sempreverdi 2018

Anche per il 2018 gli inossidabili Sempreverdi si sono festeggiati con un allegrissimo pranzo, reso grandioso dall’insuperabile Beppe allo spiedo, che ha magistralmente cucinato i tordi del nostro grande cacciatore Gianni, per non dire della cascata di torte preparate dalle nostre amate donne, che il bravo Piersanto a nome di tutti ha omaggiato con una rosa, che meglio delle parole sa esprimere il nostro affetto.

Lunga vita ai Sempreverdi.

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Pianaccio

Classica escursione nei dintorni del “Mortirolo”, partendo (ore 8.40) dal “tornante n. 12” della strada asfaltata che viene da Monno (Brescia – Val Camonica) verso il Passo. Ma per i “raider” è bella e più breve quella vecchia, che termina presso il “Ponte Palù”. Tuttavia noi abbiamo già deviato prima (ad uno sbiadito segnale) verso il Rifugio “Al Lago del Mortirolo”, che raggiungiamo alle10.15. Poi, verso destra, superiamo il celebre Passo caro ai ciclisti. Quindi superiamo pure l’inizio della “Val Varadega”, immettendoci nella “Valle di Grom”, dove il territorio pastorale dolcemente s’innalza verso alcune malghe: è il PIANACCIO (ore 12.00). Tuttavia, il fatto eclatante di questa escursione è la presa d’atto che il gruppo “SEMPREVERDI” non è fatto di soli maschi, ma – da tempo – la bella compagnia è di donne e di uomini. Essendosi queste nominate “SEMPREROSA”, ora il gruppo si chiamerà proprio: “SEMPREROSA-SEMPREVERDI”. Così, e forse mai una “parità di genere”… è stata sancita da un augurante e immerso panorama. Il ritorno è per la “Valle di Grom”: scendiamo direttamente al “Ponte Palù”, quindi al parcheggio del “Tornante 12” (ore 14.25). Dislivello positivo: m 100 circa. Distanza percorsa: km 17. Durata escursione: ore 5.45

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Dos de Laven m 1885

Nella Valle del Chiese, superata Condino (Trento), prendiamo decisamente a salire verso il piccolo borgo di Brione (m 896 slm). Poi ancora sull’asfalto in direzione del “Dos le Rocche”, fino ad incontrare uno spolvero di neve fresca che ci consiglia di lasciare l’auto (ore 9.20). Ad un bivio (con indicazioni su tavole di legno), ci dirigiamo verso Malmarone. Per il “Dos de Laven” abbiamo delle labili indicazioni reperite in internet. Tuttavia, non riusciamo a concretizzarle sul terreno molto innevato in una direzione certa, mancando pure ogni minima indicazione sentieristica. In questo modo ci troviamo (oltrepassata la località  di Gabiole) abbastanza spaesati, riuscendo però a scorgere, su una applicazione del palmare, l’esistenza di una traccia, detta: “Lagasoi”. Piuttosto che rinunciare all’escursione ci fidiamo di tale tracciato e dopo otto km finalmente, dalle fitte abetaie, emerge la bella e solitaria sagoma del “Dos de Laven” (m 1885). Così, rinfrancati e felici della scoperta e pure grati al tempo splendido, siamo presto in vetta (ore 12.40), magnificati anche dal grandioso panorama.

Per il ritorno, ai piedi del dosso seguiamo la traccia lasciata da chi ci ha preceduto in vetta per l’itinerario breve, e già  alle 14.20 siamo all’auto.

Dislivello positivo: m 900 circa. Distanza percorsa in salita: km 9. Distanza percorsa in discesa: km 5. Durata escursione: ore 5

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Notturna Monte Guglielmo m 1948

Proprio in concomitanza con la luna piena di gennaio avevamo programmato questa escursione, ma il tempo non ci è favorevole. Sebbene procedessimo di buona lena (in meno di tre ore siamo in vetta) sperando di scorgere la luna, il “Redentore” ci accoglie adesso, turbinando nebbia e nevischio. Però ne è valso l’impegno: per alcuni di noi è la prima notturna sul monte di casa.

Dislivello positivo: m 1300 circa. Distanza percorsa: km 15 circa. Durata escursione: ore 5.40

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Casinone di Arcina

Campolaro di Prestine (Brescia). Una nuova bella escursione tra neve e cielo, tra i boschi e le radure della “Valle Arcina”. (itinerario n° 790), fino ad arrivare ai ruderi dell’ex caserma “Baciamort”, posta lateralmente alla strada di montagna: “Maniva-Crodedomini”. Veramente bella! Quasi per intero sui percorsi forestali che collegano Campolaro con numerose malghe: Cugolo, Travagnolo… Casinone di Arcina, Malga Lavena. Tuttavia, sebbene il dislivello sia “solo” di 800 metri, la distanza da percorrere (a/r) è di oltre 20 Km. Con noi un bravo cagnolino, che da Campolaro ci ha “fedelmente” accompagnato.

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Monte Maddalena

Il “Monte Maddalena”, familiare per i bresciani, sconosciuto a molti di noi, e dai tanti sentieri. Avevamo deciso per quello con più stimoli: il “Sentiero Alpinistico Marina” che origina da Caionvico. Ma l’abbiamo trovato interdetto per problemi di manutenzione, tanto che siamo ripartiti da Sant’Eufemia. Così, andando per il sentiero n° 2 e tornando dal n° 1 abbiamo impiegato meno di sei ore per completare il giro. Accompagnati anche da repentini cambi climatici: dalla nebbia al forte vento. Tuttavia, il momento topico è capitato a mezzogiorno quando, affacciati sulle “Cave di Botticino” (per rifocillarci al riparo dal vento), il rumore delle escavazioni lentamente s’attenuò fin quasi a scomparire: anche le maestranze iniziavano la pausa pranzo.

Dislivello positivo: m 1170. Distanza percorsa: Km 16.300.

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Monte Pora m 1880 e Monte Alto m 1714

Ritorniamo dopo quasi sette anni sul “Monte ALTO – Monte PORA”, stavolta non partendo da Bossico (Bergamo), ma da Ceratello di Costa Volpino, lasciando l’auto presso la “Cascina CIAR”. E per una ripida mulattiera (Sentiero CAI n° 551), passando per le località “Fontana Fredda” e “Forcellino” raggiungiamo – dopo due ore – il “Rifugio Magnolini”. Il “Monte Alto” (m 1714), che da lì s’innalza, è bellamente innevato. Dalla vetta il panorama spazia sulle Orobie, mentre una nebbia lentamente sale dal Lago d’Iseo, finchè oscurerà tutto. Il “Pora” (m 1880) è ancora soleggiato quando decidiamo di raggiungerlo, ma a mezzogiorno è pur’esso avvolto dalla nebbia, che vi sostiamo poco, ritornando presto al Magnolini. Dove prendiamo un nuovo sentiero: il n° 558 per la “Cascina Ciar”. Sentiero che si fa poi mulattiera ripida e molto scivolosa. Tuttavia, e nonostante la nebbia, una gran bella escursione. Dislivello positivo: m 1360. Distanza percorsa: Km 18 circa. Durata escursione: ore 6.45

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