Cima Plem m 3182

Gita alpinistica. Risalendo la Val Malga si giunge al  Ponte del Guat mt 1528 dive si parcheggia,  seguendo  l’itinerario n°23 che passa da Malga Premassone e prosegue per le Scale del Miller si giunge al Rif. Gnutti  mt 2166 ore 1.50.  Si prosegue sempre sul sentiero n 23 fino ad incrociare la segnaletica per il Passo del Cristallo mt 2885  itinerario n 31 su placche e pietraie, si supera un canalino altre pietraie e giunge in vetta ore 5 . Ritorno stesso itinerario di salita ore 10. Ascesa mt 1620 Km 17.3

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Pizzo Tornello m 2687

Parcheggiato accanto alla Chiesa di Vilmaggiore si  segue itinerario n 432, poi  il n 412  sale al Lago Varro mt 2236 ore 2.20, si prosegue su tratti di neve che creano qualche difficoltà per seguire il sentiero per la vetta raggiunta dopo 3 ore e 45. Discesa al Lago Varro e qui a dx per il Lago Cornalta mt 2181 e da qui rientro in  Valle Tino a Vilmaggiore ore 7.35. Ascesa mt 1650 Km 14.5

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Ferrata Gerardo Sega

Testo di Andrea

Da Avio si seguono le indicazioni per Monte Baldo, sul primo tornante piccolo parcheggio con tabellone turistico, da qui per sentiero e vecchia mulattiera si sale nel bosco per l’itinerario n 652  fino ad un bivio e si segue il sentiero n 685 che porta all’attacco della ferrata, in ore 1.30.

Si inizia con facili roccette , una scala e poi per cenge si sale interrotti da tratti di boscaglia, che portano al tratto finale, il più ripido, l’uscita nel bosco e poi nei prati (ore 3.30).

Il rientro, seguendo una carrareccia con indicazione per Avio e poi per la Madonna della Neve, si continua per un tratto su asfalto, fino all’imbocco del sentiero a sx n 653, che riporta nella Valle dei Mulini.

Ore 6.00, ascesa mt 950, Km 14, Tempo sereno.

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Ferrata Carbonari e Grignone m 2409

Dal parcheggio di Vò di Moncodeno m 1440, a pagamento 2 Euro,  seguiamo il sentiero n 24 che sale alla Bocchetta di Prada m 1626 e si continua per il Rifugio Bietti . Si prosegue per la Bocchetta  di Val Cassina  m 1823 dove inizia la Via ferrata.   La Via ferrata inizia con una parete verticale attrezzata con scala, si prosegue sulla cresta con tratti attrezzati e sentiero, molto utile il casco è facile far cadere sassi, troviamo un paio di attraversamenti ancora innevati, per poi terminare alla Bocchetta di Releccio m 2259. Da qui per il sentiero n 25 saliamo al Rifugio Brioschi e alla vicina vetta del Monte Grignone 2409 ore 5. Discesa per l’itinerario n 25 ancora innevato che  porta al rifugio Bogani  m 1816 e da qui rientro al parcheggio Vò di Moncodeno ore 7.30.

Ascesa totale m 1350 Km 14.5  ore 7:30

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Ferrata Corno del Bene (m 1695) Monte Guglielmo (m 1949)

In quindici ci siamo ritrovati a Zone (Bs), chi per il Gölem (m 1949) e chi per la ferrata “Corno del Bene” (m 1695). Già dei Sempreverdi avevano affrontato questo torrione del nostro monte di casa, ma stavolta la scelta è corale e commisurata alle possibilità di ognuno. Cosi, sette coraggiosi sono per la ferrata e sette per la vetta. Solo io resto nei pressi per filmare, col dubbio che, essendo la parete all’ombra, il risultato sarà di bassa qualità. La scalata, durata circa un’ora, l’ho condensata nei pochi minuti del video allegato. Ma questi minuti bastano per far vedere il “coraggio” di chi l’ha affrontata: altre parole non servono.

Per la vetta del Gölem: Dislivello positivo: n 1200 circa Distanza percorsa: km 14

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Corna Camozzera 1452 m

Escursione alla CORNA CAMOZZERA (m 1452) che, inizialmente in forse per maltempo, finisce con soddisfazione di tutti in una gran prateria di narcisi spontanei. Partiamo alle ore 8.20 da FORCELLA ALTA di Costa Valle Imagna (Bg) per il sentiero ben segnalato n. 571, superando roccoli abbandonati e un ex convento, fino al “Passo del Pertus”. Dove l’itinerario si biforca e noi prendiamo il sentiero n. 588 per l’anticima del Monte Ocone, l’Ocone e la CORNA CAMOZZERA: bello, vario, a tratti per esperti e panoramico (quando le nebbie si diradano), sulla Valle Imagna a destra, e a sinistra sul Lecchese. Lasciata la Corna proseguiamo sempre in cresta verso “La PASSATA”, dove inizia anche il sentiero per la Cima Quarenghi del Resegone. Lì terminava il sentiero n. 571 abbandonato al “Passo del Pertus”. Così, attraverso di esso, ritorniamo al punto di partenza dopo esserci immersi nella bellezza inaspettata di una prateria fiorita. Dislivello positivo: m 600 circa. Distanza percorsa: km 8.5. Durata escursione: ore 5.10

La Corna Camozzera l’abbiamo scoperta grazie al sito: PIEROWEB.

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Ferrata Favogna 1163 m

Questa gita è iniziata e terminata in modi inusuali quanto piacevoli. Abbiamo sbagliato strada e raggiungendo il punto di rientro anziché di partenza, ma la squisita cortesia di due giovanotti del posto, che ci hanno accompagnato all’attacco caricando gli zaini sul loro mezzo, ci ha permesso di lasciare un’auto ed evitare una lunga camminata.

La ferrata Favogna inizia sulla strada fra Roveré della luna e Magré, con un breve ripido sentiero, che offre subito splendidi panorami sulla grande piana Rotaliana e sull’Adige, ma è solo l’inizio di un percorso che stupisce ogni volta che lo sguardo esce da uno spigolo o un canale, il fortissimo vento e la giornata limpida hanno reso la salita ancora più entusiasmante.

Terminata la parete, il sentiero entra in un magnifico bosco di faggi verde di un luminoso delle nuove foglie, poi in un piccolo gruppo di case caratteristiche e scendendo a sinistra si giunge al laghetto di Favogna e poco distante si trova una piccola straordinaria antica pieve in un paesaggio da favola.

Tenendo ancora la sinistra indicazioni per Roveré e valle Inferno ci hanno riportato a valle con un bel sentiero nel verde.

Qui la seconda sorpresa: ci stava attendendo il cugino di un nostro compagno, che assieme alla cortese moglie ci ha ospitato, con un generoso spuntino dolce, Pinot grigio e Teroldego di loro produzione di notevole qualità e visitina in “caneva” per un ultimo assaggio di Schiava.

Percorso circa 10 km con 950 m di dislivello in 5.30 ore.

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Punta Larici e Baita Segala

Oggi 12 aprile sui monti della sponda bresciana del Lago di Garda. Lasciamo le auto presso “La Milanesa” nota località di Limone, dove torneremo dall’alto una volta completata la circolare escursione. Scendiamo (ore 8.15) in paese per una pedonabile costeggiante il Torrente San Giovanni. Quindi attraversiamo tutto il bellissimo abitato, costeggiando la sponda del lago fino a quando il tracciato ci porta sulla “Strada Gardesana” in direzione di Riva. Di fronte inizia il “Sentiero del Sole” che si alza ripido fin verso “Cima Larici” (m 907 – ore 10.40). Quindi prendiamo il sentiero 422B per “Malga Palaer” – “Passo Rocchetta” e “Baita Segala”, facendo una piccola deviazione per “Punta Mughera” che è uno spettacolare balcone sul Garda. Giunti al “Bivacco Segala” (12.35) gestito dagli Alpini e sempre aperto (self service), ci rifocilliamo al fuoco trovato acceso e con un buon caffè. Ritrovate le forze prendiamo (è lì vicina l’indicazione: “Limone 104 bis”) a scendere per la valle del “Torrente San Giovanni” ricca d’acqua, abbellita anche da una cascata idilliaca. Terminiamo la nostra escursione alla “Milanesa” e sono le 15,15.

Dislivello positivo: m 1300 circa. Distanza percorsa: km 18,3 circa. Durata escursione: ore 7.00

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Compleanno di Gianni sul monte Pizzocolo m 1581

In questo memorabile mercoledì, l’obbiettivo non è stata una montagna, ma festeggiare le meritatissime 78 primavere del nostro amico Gianni, decano del gruppo, che prima di iniziare la festa ha comunque conquistato la cima del Pizzocolo con i suoi 1200 m di dislivello.

Al ritorno, ci siamo fermati nella baita del nostro gentilissimo amico Osvaldo, sopra San Michele, che tutti gli anni supera se stesso in generosità e iniziando da un’abbondantissima pasta al salmì di folaga, polenta e grigliata, le strepitose torte delle nostre donne e grappe non proprio regolari, abbiamo vanificato il lato sportivo della giornata.

Ringraziamo di cuore Osvaldo, Domenico e chi ha lavorato e contribuito a questa felice giornata.

Percorsi km 15,8 con dislivello di 1176 m, mangiato e bevuto troppo e tanta allegria, cento di questi giorni Gianni.

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