Cima Menna m 2300

Bella gita sulle Orobie in una nuova splendida giornata di dicembre.

Raggiunto Zorzone da Oltre il Colle, poco fuori dall’abitato, indicazione “sentiero Menna” a sinistra, inizia il sentiero Cai 234, che porta prima alla cascina Mattuida, poi al bivacco MAGA Palazzi. Da qui, siamo saliti in vetta, dalla facile cresta, incontrando un numeroso gruppo di camosci e godendoci il magnifico panorama, con Alben e Arera in primo piano e l’intero arco alpino a perdita d’occhio.

Ridiscesi al bivacco, per non farci mancare niente, abbiamo raggiunto con una piccola deviazione la cima Chignol d’Aral di 2068 m.

Iniziato il ritorno ripercorrendo il sentiero della salita, si incontra un bivio con una deviazione a sinistra, che ci ha portato sotto degli spettacolari e inquietanti torrioni di roccia, poi attraverso un folto bosco di conifere con percorso vita al punto di partenza.

Percorsi 12.3 km in ore 06:15 con dislivello di 1350 m.

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Monte Cancervo m 1835 e Monte Venturosa m 1999

Monte Cancervo m 1835 e Monte Venturosa m 1999

Nuova bellissima gita sulle Orobie, in una incredibile giornata primaverile, il due dicembre, si sono viste primule e pervinche.

Partiti dalla frazione Pianca di San Giovanni Bianco (Bg), seguendo la traccia 102, attraverso un bel sentiero fra rocce e faggi, abbiamo raggiunto il monte Cancervo, da dove, scendendo dal versante opposto e superato il passo di Grialeggio (1690 m), abbiamo guadagnato la cima del Venturosa dal fianco ovest.

Da qui, preso il sentiero sud, siamo passati dalla bella baita di Giacom, poi, ancora dal passo di Grialeggio e a sinistra verso le Foppelle, seguendo il sentiero 136 fino alla strada asfaltata, che ci ha riportato al punto di partenza.

Percorsi 14.5 km in 6 ore e 30 con dislivello di 1400 m.

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Monte Ferrante m 2426

Gita tranquilla e piacevole, salendo dal sentiero 403 dalla frazione Carbonera di Colere, abbiamo raggiunto il Rifugio Albani a quota 1940, in prossimità delle antiche miniere di fluorite, da qui lungo il 401 siamo saliti in vetta al Ferrante, trovando il percorso sgombro da neve, malgrado la temperatura sottozero. L’aria limpida anche se con cielo velato, ci ha concesso panorami profondi, particolarmente belle la parete nord del Guglielmo innevata, che sbucava dalla nebbia e la vicinissima parete nord della presolana.

In discesa, una deviazione per salire sul Ferrantino a quota 2325 e dopo una sosta allo chalet dell’Aquila, siamo rientrati a Carbonera percorrendo il tracciato delle piste, completamente prive di neve.

Percorsi 13 km in 6 ore e 30 con dislivetto totale di 1450 m.

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Cima Moren m 2418

Questo incredibile Novembre, ci ha regalato una giornata limpida e calda per la nostra salita sulla bella cima Moren. Partiti dalla chiesetta di San Fiorino (m 980) a Borno, con il sentiero 82 abbiamo raggiunto malga Moren, da qui con la traccia 82B abbiamo raggiunto al vetta e ci siamo concessi un po’ di tempo per ammirare lo sconfinato panorama di vette e creste nitidissime.

Per il ritorno si è ripercorsa la stessa via, con una deviazione al lago di Lova e alla sua idilliaca vallata, raggiungendo le vetture con un ripido e sconnesso percorso.

Camminato per circa 15 km in 7 ore con un dislivello totale di 1500 mt.

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Monte Altissimo di Nago m 2076

Partiti da Festa, frazione di Brentonico Tn, abbiamo preso subito un ripido sentiero in un bosco di faggi, traccia 624, che ci a portato al rifugio Brentei (m 1570), costruito con pietre locali ricche di fossili.

Proseguendo sul sentiero 601 a sinistra si raggiunge il monte Varagna (m 1776) con il quale inizia una bellissima sequenza di luminosi panorami dagli intensi colori autunnali in contrasto con il blu del Garda e il bianco delle rocce.

Giunti in prossimità del rifugio Damiano Chiesa, si entra in un notevole sistema difensivo della grande guerra, formato da trincee e gallerie ben conservate e in pochi minuti si raggiunge la sommità del monte Altissimo (m 2079).

Da qui la vista è meravigliosa da ogni lato, con il Baldo a sud, i gruppi dell’Adamello Presanella a ovest e Brenta a nord, malgrado il nostro cuore sebino, dobbiamo inchinarci all’impressionante bellezza della sponda bresciana del lago di Garda.

Nel percorso di ritorno, siamo scesi alla Malga di Campo, raggiungendo la vicina croce sul monte Campo (m 1667) e con un panoramico sentiero raggiunta la malga Campei di sotto, abbiamo ripreso il sentiero iniziale fino alle vetture.

Percorsi 16,5 km in circa 7 ore con dislivello di 1200 m.

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Creste di Concei

Già la strada della valle di Ledro, anticipa un’escursione che non può essere meno che affascinante, ma quanto ci attendeva era di più, con pure il corollario delle ultime stelle alpine.

Raggiunto l’abitato di Lenzumo, abbiamo portato una vettura in prossimità del rifugio Faggio e con le altre abbiamo raggiunto il nostro punto di partenza sotto malga Trat (1450).

Da qui, prima al rifugio Pernici (1600), per una bella strada nel bosco, poi si è iniziato lo stupendo percorso in cresta, con colori autunnali e scorci panoramici indimenticabili.

Lungo il cammino abbiamo valicato il Corno di Pichea (2138), il Monte Tofino (2151), la Bocchetta de Slavazi (2048), la Sella Doss della Torta (2100), il Dos de la Torta (2156), il Monte Gavardina (2047), la Bocca Dell’Ussol (1878) sotto la commovente chiesetta nella grotta difensiva della Grande Guerra, la Sella di Lomar (1600) e da qui siamo scesi al rifugio Faggio.

Percorsi 15,5 km in 6 ore e 20 minuti con dislivello complessivo di 1150 m.

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Passo di Val Baione m 2160

Partiti da Sommaprada, l’intenzione era la Cima Bacchetta, ma giunti all’altopiano e visto il canale già ghiacciato, abbiamo seguito il sentiero 81 per il bivacco Val Baione e da qui il passo di Baione.

Saliti sulla vicina cresta a destra a quota 2220, ci siamo goduti lo splendido sole, il cielo terso blu intenso, la vista della conca di Baione e della Concarena, con lo skyline delle alpi a nord.

Il tranquillo ritorno per la stessa via, con piacevoli soste al bivacco e alla chiesetta di Santa Cristina, percorrendo 10 km in 6 ore con dislivello di 1200 m.

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Ferrata Rio Secco e Rifugio Sauch

Giornata indimenticabile, tempo splendido e compagnia deliziosa, una giornata con diciassette persone così riconcilia con la vita. Ringraziamo Luigi per la squisita cortesia e ospitalità nel suo maso.

La ferrata, tecnicamente molto abbordabile dopo la risistemazione di pochi anni fa, si raggiunge in 20 minuti, partendo dalla località Cadino nel comume di San Michele all’Adige, il percorso risale il greto asciutto del torrente in uno scenario di canyon, pareti scoscese, meravigliosi scorci verso un cielo blu e fronde coloratissime. Terminato il sentiero di uscita, svoltando a destra abbiamo raggiunto il rifugio Sauch, nella sua bellissima collocazione, percorrendo sentieri boschivi a tratti incendiati da colori autunnali vivissimi. È stata una di quelle giornate in cui si ha la sensazione di camminare in un quadro impressionista.

Percorsi 11 km in 06:20 ore con dislivello di 800 m.

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Val Grande e passo di Dombastone 2546

Bella giornata per la lunga e piacevolissima camminata in Val Grande. Partiti da Grano a quota 1300 m abbiamo percorso l’Alta via Camuna, sent. N°2, in un paesaggio costellato dai primi colori autunnali e animato dai bramiti dei cervi in amore, che si mimetizzavano sui fianchi della valle.

Raggiunto il bivacco Saverio Occhi a quota 2047, molto frequentato in questo periodo, per osservare e ascoltare i cervi, siamo saliti a sx fino al passo di Dombastone a 2546 m, che offre magnifico panorama sull’omonima valle e sul passo di Pietrarossa.

Ritornati al bivacco, abbiamo festeggiato con la strepitosa torta alle carote di Antonietta, le nostre dolci amiche ci stanno decisamente viziando e dopo aver osservato e ascoltato un altro pò i cervi, siamo rientrati per lo stesso itinerario.

Percorso 21,5 km in 7:20 ore con dislivello totale di 1250 m.

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