Monte Sasna 2229 m

Una bella giornata di sole, con temperatura più che mite, ma neve discretamente consistente, ci ha accompagnato alla cima del Sasna.

Parcheggiato nella frazione Nona di Vilminore di Scalve, seguendo l’indicazione Rifugio Cà Rossa, si percorre il sentiero 408 che porta al passo della Manina, che noi abbiamo seguito fino poco dopo le case rosse, deviando a destra e raggiungendo prima l’anticima poi la vetta, con una lunga e ripida camminata.

Al ritorno, dopo il primo tratto per la stessa via, abbiamo proseguito per le creste, raggiungendo il Passo della Manina e la chiesetta, da dove, dopo una piacevole sosta al sole siamo ritornati a Nona.

Abbiamo utilizzato i ramponi, ma per la condizione della neve e la temperatura, sarebbero state più indicate le ciaspole.

Percorso 11,5 km con dislivello di 950 m in 5:45 ore.

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Cime Campione m 2174 e Campioncino m 2100

Giornata “shiny” in val di Scalve, con un sole splendido e cielo tersissimo, poco vento e cime meravigliose tutt’attorno.

Partiti dalla località i Fondi (m 1260), poco oltre Schilpario, abbiamo seguito la strada del Vivione fino a Cimalbosco (m 1580) poi seguendo la traccia 428 al Passo Campelli (m 1892) e al rifugio Campione (m 1940), da dove siamo saliti in vetta al Campione.

Ridiscesi al Rifugio, siamo saliti sul Campioncino, dal quale siamo poi rientrati passando per la malga Campelli.

Percorsi circa 14 km con 1100 m di dislivello in 6:45 ore.

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Punta Auccia 2212 m

Abbiamo raggiunto la ventosa Punta Auccia partendo dal parcheggio grande del Maniva (1664 m) e percorrendo principalmente la strada 345 per Crocedomini fino alla Sella Auccia, per poi salire a sinistra sulla bella e panoramica cima. Il vento non ci ha concesso che una breve sosta e siamo tornati alle vetture per lo stesso itinerario.

L’ambiente innevato, sia pure ghiacciato, è come sempre magnifico su queste montagne e il Maniva non ci ha deluso nemmeno questa volta.

Percorsi 14,5 km con 700 m di dislivello in poco meno di 5 ore.

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Pizzo Grande Sordanello m 1574

Giunti a Cornalita (frazione alta di San Giovanni Bianco in Val Brembana), lasciamo l’auto nei pressi di una fontana/lavatoio [ore 8.35]. Poco distante inizia il nostro sentiero che abbandoniamo (verso destra) giunti davanti a un crocifisso. Il nuovo itinerario sale tra rocciosi torrioni prendendo il nome di “Passo lumaca”. Che, ripido, selvaggio e a volte protetto da funi di acciaio, dopo molto dislivello raggiunge “Baita Carlo” [ore 10.05]. Ripresa la salita nel bosco di faggi, guidati da radi bolli bianchi, raggiungiamo “Baita del Sornadello” a 1370 metri s.l.m. [ore 10.45]. Passati alcuni capanni di caccia velocemente raggiungiamo la croce del “Pizzo Grande” a metri 1574 [ore 11.15]. Firmato il libro di vetta e ammirato dal vasto panorama sommitale, non prendiamo il sentiero sotto la croce perchè ripido e innevato. Ma ritorniamo verso la Baita Sornadello, deviando a sinistra per la sottostante stalla [ore 11,55]. Dopo una sosta, riprendiamo a scendere per altro sentiero e per ripidi canaloni: passando alcuni ruderi (Gioana Bela?) raggiungiamo Cornalita [ore 13.40].

Dislivello positivo: m. 1070. Distanza percorsa: km 10. Durata escursione ore 5 e 10″.

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Grigna Settentrionale 2408 m

Il 2015 dei Sempreverdi si chiude in bellezza, su una delle più famose montagne lombarde, in una giornata di cielo blu e vento frizzante.

Poco dopo Ballabio, lungo la provinciale 62 Valsassina, si svolta a sin. E con una stretta sterrata si raggiunge la chiesetta del Sacro Cuore, dove è facile parcheggiare.

Da qui parte il sentiero 31/32, si raggiunge il rifugio Antonietta al Pialeral, poi, proseguendo per la ripida via invernale 31, si incontra il bivacco Riva-Girani, si raggiunge la cresta e si prosegue per la croce di vetta a pochi metri dal rifugio Brioschi.

Sosta per spuntino e per goderci l’impagabile vista sul lago e le scoscese pareti di quel lato, curiosa l’originale chiesetta di vetro posta sul piccolo poggio alle spalle del rifugio.

Per il ritorno abbiamo percorso la via estiva 33 che si ricongiunge alla 31 poco sopra il Pialeral.

Percorsi 13 km in 7 ore con dislivello di 1600 m.

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Monte Secco da Cerete di Ardesio, m 2267

Camminata molto bella sul ripido Monte Secco, affascinante cima orobica.

Partiti da Cerete di Ardesio, si raggiunge la località Cacciamali, su strada cementata, poi seguendo la traccia 264 del giro delle baite verso destra, si arriva alla Baita Superiore, dove salendo ancora verso destra ci si porta sulla dorsale, che con un sentiero in alcuni tratti molto esposto, ma con viste stupende, conduce alla sommità a 2267 m.

Percorrendo il crinale, si passa dalla Cima Vaccaro di 1957 metri, sulla quale si trovano una piccola croce, un alberello metallico commemorativi e un interessante indicatore tubolare, delle vette circostanti.

Proseguendo, dopo circa 600 m, si incontra un cartello in legno che indica a sinistra “Giro baite Monte Secco n° 264”, con la meritata raccomandazione “per EE”, che riconduce alla località Cacciamali, inizialmente su prati scivolosi a forte pendenza e poi in un bel bosco di faggi.

Percorsi 12.5 km con 1540 m dislivello in 6 ore e 45′.

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Resegone m 1875

Ancora una bella e mite giornata d’inverno, che ci ha permesso una lunga camminata sulle creste e fra i boschi del monte Resegone.

Dalla località Carevi Alti a Valsecca (valle Imagna), abbiamo imboccato il sentiero n° 575 fino alla Passata, a destra inizia la salita delle creste col sentiero 571, che raggiunge cima Quarenghi a m 1659, da dove proseguendo, con una discreta serie di saliscendi, ma attraverso paesaggi stupendi, si arriva al rifugio Azzoni e alla cima Cermenati di 1875 m, vetta del Resegone.

Per il ritorno, ancora il sent. 571, tenendo alle spalle il rifugio fino a un bivio, dove svoltando a destra sul 587, si entra in un bellissimo bosco di faggi, si passa dal nuovo rifugio Resegone e al passo La Porta, con il sent. 586, sempre fra i faggi, si ridiscende a Valsecca.

Percorsi 14.6 km con 1530 m di dislivello, in 06:45 ore.

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Cima Menna m 2300

Bella gita sulle Orobie in una nuova splendida giornata di dicembre.

Raggiunto Zorzone da Oltre il Colle, poco fuori dall’abitato, indicazione “sentiero Menna” a sinistra, inizia il sentiero Cai 234, che porta prima alla cascina Mattuida, poi al bivacco MAGA Palazzi. Da qui, siamo saliti in vetta, dalla facile cresta, incontrando un numeroso gruppo di camosci e godendoci il magnifico panorama, con Alben e Arera in primo piano e l’intero arco alpino a perdita d’occhio.

Ridiscesi al bivacco, per non farci mancare niente, abbiamo raggiunto con una piccola deviazione la cima Chignol d’Aral di 2068 m.

Iniziato il ritorno ripercorrendo il sentiero della salita, si incontra un bivio con una deviazione a sinistra, che ci ha portato sotto degli spettacolari e inquietanti torrioni di roccia, poi attraverso un folto bosco di conifere con percorso vita al punto di partenza.

Percorsi 12.3 km in ore 06:15 con dislivello di 1350 m.

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