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Cima Presena 3068 m

Prima camminata in alta quota, sulla facile Cima Presena, in una giornata dove sole e nubi si sono contesi la scena, ma con temperatura ideale e fresca brezza per tutto il percorso, salvo brevissime ventate fredde.

Superato il Passo Tonale di un km circa verso Vermiglio, si svolta a destra e si trova un buon parcheggio sulla sterrata, in corrispondenza del cartello di divieto a proseguire, si segue la strada coincidente con la traccia 281, che superata la galleria percorre la bellissima e fiorita Val Presena e porta ai resti del villaggio militare, con i suoi muri a secco che si confondono perfettamente con le rocce. Tenendo il sentiero di sinistra, siamo giunti alla ex Capanna Presena, dov’è ancora aperto il cantiere del nuovo albergo, da qui siamo risaliti lungo la pista alla stazione di arrivo al Passo Presena della nuova funivia e superati gli ultimi 80 m su neve abbastanza consistente, in vetta.

Per la discesa abbiamo percorso lo stesso itinerario, con la sola variante di passare dal passo Paradiso.

Percorsi 17 km con un dislivello di 1250 m in 07 ore e 30′, utilizzati piccozza e ramponi.

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Sentiero dei Fiori, Punta Lagoscuro 3166 m, Cima Payer 3056 m.

Il Sentiero dei Fiori è di una bellezza che lo ha reso praticamente meta di pellegrinaggio più che escursione, ma consigliamo di non commettere l’errore di snobbarlo a causa della sua popolarità.

Raggiunto il Passo Paradiso (2573), con la cabinovia dal Tonale, abbiamo seguito il sentiero 44 a dx, raggiungendo il passo del Castellaccio (2963), poi risalito un breve tratto di cresta a sx, al passo di Casamadre ci siamo equipaggati per la ferrata, qui inizia il Sentiero dei Fiori.

Lungo questo meraviglioso cammino, si trovano le deviazioni per il Nido dell’Aquila, un punto di vedetta della Grande Guerra, da noi non visitato e per Punta Lagoscuro, una bella vetta di 3166 m.

Un momento particolarmente divertente è stato il passaggio sui due ponti tibetani, emozionanti per tutti.

Giunti al passo di Lagoscuro, abbiamo proseguito per la Cima Payer di 3056 m, percorrendo un altro tratto attrezzato, poi, ritornati al passo, siamo scesi per la pietraia sopra il rifugio Mandron Città di Trento, tenendoci in quota sotto le rocce, per risalire al Passo del Maroccaro e da qui ridiscendere al Passo Paradiso, con ramponi calzati.

Un simpatico evento: a questa gita, oltre ai soliti “vecchi” (alla lettera) Sempreverdi, ha partecipato un giovanissimo germoglio, l’intrepido Tommaso di 12 anni.

Percorso totale 8 km in 07 ore e 45′ con un dislivello di 1000 m.

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Presanella m 3558, 15 e 16/07/2015

Due giornate piacevolissime sulla stupenda Presanella, la nuvolosità in quota ci ha un po’ defraudato del panorama delle giornate limpide, ma il fascino di questa cima rimane intatto comunque.

Lasciate le vetture al Forte Piazzi Alti, sentiero 233 in 1 ora e 20 arriviamo al rifugio Denza, dove l’allegra cena è presto diventata un’allegrissima festa montanara, che ci ha visti coinvolti in balli e canti con un gruppo di simpaticissime signore vicentine, trascinati dalla fisarmonica di Mirko.

Ringraziamo per questi momenti felici i gestori del rifugio Mirko e Erica Dezulian, una bellissima e giovane coppia, dei veri rifugisti, con grande passione per la montagna, che ci hanno mostrato il volto migliore dell’ospitalità trentina.

Giu dalle brande alle 03 e 45′, siamo partiti per la via normale alle 04 e 15′ seguendo la traccia 206 per il passo Cercen (3022 m) aggirando Cima Vermiglio al passo Freshfield (3375 m) e raggiungendo la vetta dal versante sud in 4 ore e 45′.

La temperatura era elevata ancor prima dell’alba e la neve già cedevole al primo contatto, è stata fonte di un po’ di apprensione per il ritorno, comunque è andato tutto bene e verso le 13 eravamo nuovamente al Denza.

Complessivamente abbiamo percorso 7,5 km in 2 ore e 40 per andata e ritorno dal parcheggio al rifugio e 11,5 km in 8 ore e 45′ per la salita in vetta e ritorno al rifugio con un dislivello complessivo di 1680 m.

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La bella serata al rifugio Denza

La vetta

Passo Blumone da Gaver 24/06/2015

Partiti dal rifugio Nikolajewka (1502 m), si sale il ripido sentiero 26, fino al Cassinello di Blumone (2099 m) e da qui a sx per il n° 27, ben segnato anche nel tratto di pietraia, che ci porta al passo Blumone (2633 m), in un bell’ambiente di verde e granito.

Dai grossi massi granitici del passo si apre la splendida vista del lago della Vacca, che si raggiunge facilmente percorrendo il sentiero n° 1 fino al rif. Tita Secchi (2362 m). Ritorno al punto di partenza col sentiero Antonioli n° 17.

Si sono percorsi circa 13 km in 5 ore e 45 minuti con un dislivello totale di 1200 m.

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Quota 3000 su Cima Presena (3069)

Pensata come una delle ultime ciaspolate di stagione, siamo partiti dagli impianti dismessi del Tonale, risalendo parte della pista e il canalino a dx delle rocce, arrivando al passo Paradiso, proseguendo sulle piste si è raggiunta poi la capanna Presena e il passo Presena a quota 3000.

Qui la neve di Pasqua non ben assestata e il vento ci hanno consigliato di rinviare la cima alla stagione estiva.

Giornata splendida, pendenze durissime e panorami magnifici, anche se la vista costante degli impianti di risalita e la quantità di persone che solitamente non incontriamo, non sono il sogno del tranquillo ciaspolatore.

Percorso circa 10,5 km con dislivello di 1125 m in 6 ore

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Cresta Salì 2300 m

Salendo da Vezza d’Oglio, lungo via Tagliamento, causa strada ghiacciata abbiamo parcheggiato poco prima del ponte Scalvino a 1150 m, da qui, superato il rif. Cascata (1453 m), seguito il tornante a sx lungo il sentiero 72 fino alla località Pornina (1734 m). Indossate le ciaspole, voltando a dx, siamo usciti dal bosco di conifere e in un paesaggio meraviglioso per limpidezza e panorama, si sono raggiunti i 2300 m della Cresta Salì, un palco privilegiato sul corno Pornina, il monte Aviolo, il monte Avio, il corno Plazza e altro. I numeri della camminata sono 20 km, 1150 m di dislivello in 6 ore e 15 min. Un “marcå brao” a Valentino che l’ha proposta.

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