Archivi categoria: Prealpi Bresciane

MOTTO DELLA SCALA M.2335

MOTTO DELLA SCALA M. 2335 DA MONNO

Superato l’abitato di Monno, in alta Valle Camonica, imbocchiamo la strada che conduce al passo del Mortirolo e parcheggiamo le auto in uno spiazzo, a sinistra della carreggiata, proprio sopra il campo sportivo a m.1150. Discendiamo il prato sottostante e continuiamo per una strada asfaltata fino alla località Fracai a m.1183 dove, sulla nostra destra, è posizionato un segnavia CAI contrassegnato con il numero 71. Seguiamo il sentiero in direzione Prabello nei pressi del quale, a m.1508, intercettiamo la strada che collega Edolo a Mola. La percorriamo fino all’Altopiano di Mola, a m. 1704, e nelle vicinanze dell’area Pic-Nic ci immettiamo su una stradina cementata che sale verso le Baite di Mola. La abbandoniamo poco dopo per seguire un itinerario fuori traccia puntando dritti all’ampia cima del Motto della Scala, a m. 2335, delimitata da un insolito muro di pietre. Ritorniamo all’altopiano seguendo a ritroso la traccia percorsa in precedenza per poi immetterci sul sentiero n°71, che scende attraverso il bosco della Val Dorena fino alla località Fracai, dove incrociamo la carrozzabile che ripercorriamo fino al campo sportivo.

Condizioni meteo più che accettabili. Neve sul percorso molto scarsa (terreno parzialmente coperto)

Ascesa totale m. 1320  Distanza percorsa Km 18,00

Durata escursione h. 06,40

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Monte Trabucco m 2230

Monte Trabucco (m 2228).

Nel nostro programma invernale, l’ascesa al monte Trabucco fu classificata come una buona ciaspolata, impegnativa ma per tutti. Invece senza neve, la conquista della meta è stata del tutto simile a quella di un’escursione estiva. Di diverso il freddo pungente e i pensieri mandati a quest’inverno così siccitoso. Siamo partiti da Campolaro di Prestine (ore 8:20) seguendo le indicazioni del “Sentiero Irene Gatti”, facilmente individuato e percorribile fino alla meta (ore 10:25). Niente altro da segnalare, se non la caduta della gran croce sommitale per il vento dello scorso ottobre, ma pure  per il deterioramento del legno. Intorno alla quale ci siamo intrattenuti a lungo, per concludere l’escursione a Campolaro (ore 13:20) seguendo lo stesso itinerario. Aggiungiamo una breve nota a proposito della dedica a Irene Gatti del sentiero per il Trabucco. Glielo hanno intitolato i cittadini di Castegnato, riconoscenti per la meritevole opera, da lei svolta, verso gli anziani in difficoltà.

Dislivello positivo: m 900. Distanza percorsa: km 10.5

Durata escursione: ore 5

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MONTE ALTISSIMO M.1703 DA TERZANO

TERZANO SENTIERO DELLA RESISTENZA MONTE ALTISSIMO      M.1703

Giunti a Terzano a m. 427, una frazione di Angolo Terme, parcheggiamo le automobili negli appositi spazi adiacenti alla chiesa di Santa Giulia e ci instradiamo, seguendo il segnavia verde-bianco-rosso, sul sentiero della memoria contrassegnato anche come sentiero n°11. Seguiamo la ripida strada asfaltata fino poco prima del rifugio di San Giovanni. La lasciamo e ci inerpichiamo su una carreggiata cementata, posta alla nostra destra, al termine della quale deviamo a sinistra su un sentiero sterrato.  Oltrepassiamo due casine e ci immettiamo su una mulattiera acciottolata. La seguiamo per un tratto dopodiché percorriamo un ripido canalino che in seguito abbandoniamo, in quanto non più percorribile, a causa di alberi sradicati che ci impediscono il passaggio. Aggiriamo l’ostacolo sulla destra e seguiamo, fuori traccia, un itinerario verticale, molto intuitivo, attraverso piccoli appezzamenti erbosi e rari abeti per poi sbucare sull’ultimo tratto di pista del Col di Serf. Guadagnata la sommità del monte Altissimo a m. 1703, e dopo esserci concessi un meritato riposo, scendiamo lungo la dorsale della pista da sci fino al Dosso di Serf a m. 1445. Proseguiamo la discesa, ormai sul tracciato del sentiero della resistenza, in direzione Malga Guccione e Malga Pratolongo. Raggiungiamo la malga Guccione a m. 1427 e dopo un breve tratto in salita siamo nell’ampia radura di Malga Pratolongo a m .1478. La attraversiamo e seguiamo il segnavia che ci inoltra in direzione Prava, inizialmente lungo il bosco, poi su un crinale panoramico, che conduce alla chiesetta di San Bartolomeo a m. 1167. Dalla chiesetta raggiungiamo le località Colle a m. 900, Fornaci a m. 550, Dasse e Mazzunno a m. 391. All’abitato di Mazzunno restiamo sulla via che sale a sinistra e affrontiamo l’ultima salita della giornata per Terzano.

Distanza percorsa Km. 23,00   Ascesa totale m. 1500                            Durata escursione h 07,15

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MONTE MIGNONE E MONTE ARANO BORNO

MONTE MIGNONE M.1743 E MONTE ARANO M.1940

Giunti a Navertino, Borno, parcheggiamo le auto nei pressi della chiesetta di San Fiorino a m. 955 e ci incamminiamo lungo la strada asfaltata. Al bivio svoltiamo a destra, in direzione Ristorante Navertino, e proseguiamo fino al segnavia CAI 82 che indica Lago di Lova. Imbocchiamo la mulattiera che sale, inizialmente, con costante pendenza per poi continuare su ripida salita. Giunti al lago a m.1300 ci instradiamo lungo il sentiero n°103 che ci conduce al Colle Mignone a m. 1520. Sempre su CAI n°103 seguiamo, attraverso un tratto di pascolo erboso, alcuni paletti segnavia fino a raggiungere una traccia che risale il fianco della montagna e un piccolo pianoro, per poi puntare, in modo intuitivo, dritti alla sommità del Monte Mignone a m. 1743. Ritorniamo al passo e proseguiamo in direzione per Monte Arano lungo la faticosa dorsale che percorriamo fino alla vetta dell’ Arano a m. 1940. Continuiamo verso est sul lungo traversone, a mezza costa, per poi discendere alla chiesetta degli Alpini a m. 1732. Proseguiamo su mulattiera passando per i pascoli delle “Pendici Monte Arano” a m. 1488 e il Lago di Lova. Al lago deviamo a sinistra, in direzione Navertino, lungo il percorso della memoria che seguiamo fino ad un canale artificiale per poi discendere una sconnessa mulattiera che ci immette nell’ultimo tratto di strada per Navertino.

Ascesa Totale m. 1300  Distanza percorsa Km 16,00  Durata Escursione h 06,00

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Valgrande 27 12 2018

MALGA VAL GRANDE  BIVACCO SAVERIO OCCHI

Lasciate le auto, in un ampio parcheggio a bordo strada, appena fuori dell’abitato di Grano, frazione di Vezza d’Oglio, ci incamminiamo lungo la mulattiera, in leggera salita, che percorriamo fino all’intersezione con la strada proveniente da Tu-Vezza d’Oglio. Continuiamo sempre su carreggiata acciottolata, semi-pianeggiante, parzialmente ricoperta da neve e ghiaccio. All’uscita dall’area boschiva, sulla nostra destra, la chiesetta di Caret a m.1726 e sulla sinistra il torrente Grande che ci accompagna alla malga Val Grande a m.1785. Calzati i ramponi, qualcuno lo aveva già fatto in precedenza, ci dirigiamo lungo il sentiero n°2 che ci conduce al Bivacco Capanna Saverio Occhi a m.2047, in località “Plas de l’Asen”. Breve sosta e proseguiamo salendo per il ”sentiero dell’ Asino”. Giunti al vallone “Reguc” lo discendiamo centralmente e raggiungiamo le rovine di Malga Riguccio a m.2100. Dalla malga continuiamo sull’ormai comodo sentiero che ci riconduce alla Malga Val Grande. Un piccolo brindisi all’insegna del Buon Anno e ci incamminiamo verso la località Grano  lungo la via acciottolata già percorsa in precedenza.

Ascesa totale m.1030   Distanza percorsa Km 21,700   Durata escursione h 06,53

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VAL DI SCALA PAISCO LOVENO

VAL DI SCALA LAGO MAGGIORE M.2094

Dall’abitato della frazione di Grumello, comune di Paisco Loveno, imbocchiamo la stradina carrozzabile che ci conduce all’agriturismo “Al Plas”dove parcheggiamo le automobili. Un breve sguardo rivolto verso le aree boschive, di abeti, devastate da un evento calamitoso naturale e subito ci incamminiamo lungo la comoda agro-silvo-pastorale contrassegnata con segnavia C.A.I 160B. Il percorso sale graduale fino alla Malga Inferiore di Val di Scala a m. 1741. Continuiamo su sentiero 160B, ormai innevato e a tratti ghiacciato, fino alla Malga Val di Scala Superiore a m. 2014. Deviamo a sinistra e proseguiamo sul sentiero che sale, a mezza costa, con pendenza graduale per poi inerpicarsi, complice anche la neve sempre più presente sul territorio, nell’ultimo tratto che ci conduce alla Conca di Circo. Da li a poco ammiriamo, in una cornice tipicamente invernale, l’ormai ghiacciato Lago Maggiore di Scala a m. 2094. Ripercorriamo lo stesso itinerario in senso inverso e una volta giunti “Al Plas”ci concediamo un buon pranzo conviviale.

Distanza percorsa Km 11,00     Ascesa totale m. 803    Durata escursione h 03,53

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Cima Capi m 907 e ferrata Susatti

CIMA CAPI m.907-CIMA ROCCA m.1090- BOCHET DEI CONCOLI m. 1207

Giunti a Biacesa (TN), in località Sperone  m. 418, lasciamo le automobili in un comodo parcheggio adiacente un parco giochi. Attraversiamo il piccolo borgo e ci incamminiamo, inizialmente  sul sentiero n°417, per poi seguire il “Sentiero dei Bech” n°470 che si sviluppa su una superficie boschiva, a tratti con ampia vista panoramica sul lago di Garda, fino all’attacco della ferrata F. Susatti. La via ferrata non presenta particolari difficoltà permettendoci di salire agevolmente fra roccette, resti della linea di difesa Austroungarica e terrazzini panoramici che ci offrono una piacevole vista del lago e del monte Baldo dalle cime imbiancate. Superiamo l’ultimo tratto della via aggirando il  grosso masso e in breve tempo siamo sulla Cima Capi a m. 907. Proseguiamo il nostro itinerario per il sentiero n°405 fino all’incrocio con il segnavia n°460, che percorriamo, attraversando orizzontalmente il versante sud di Cima Rocca, per raggiungere il Bivacco Arcioni e la vicina Chiesetta di San Giovanni. Continuiamo l’escursione seguendo il “Sentiero delle Gallerie di Cima Rocca” che lasciamo dopo la seconda galleria per salire direttamente a Cima Rocca a m. 1090. Una parte del gruppo ha percorso  il tragitto che porta all’interno della terza galleria raggiungendo la vetta dal versante nord. Ricongiunti, dalla sommitale, scendiamo lungo la trincea scavata nella roccia fino alla Bocca Pasumer m. 980. Da qui per segnavia n°405B fino al paletto con indicazione “Bochet dei Concoli”n°417 che seguiamo lungo un ripido sentiero che ci conduce al passo di Bochet a m. 1207. Facciamo ritorno seguendo CAI n°417, una comoda discesa fino all’abitato di Biacesa.

Ascesa totale m.1150   Km percorsi 11,00    durata escursione h 06,06

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Bivacco Linge m 2273

In una bellissima giornata, lasciate le auto al parcheggio di S Apollonia, abbiamo percorso il sentiero 58, che risale la valle delle Messi.

Fino al rifugio Valmalza, è una comoda stradina, poi a proseguire fino al bivacco Linge è un facile sentiero, anche se abbiamo trovato tratti ghiacciati e neve gelata nella parte finale.

Lo spettacolo offerto dalle montagne che chiudono la valle con il passo di Pietrarossa e il tiepido sole nel cielo terso, ci hanno trattenuti più delle nostre abitudini, in piacevole conversazione, prima di iniziare malvolentieri la via del ritorno alla civiltà.

Al bivacco abbiamo avuto il piacere e l’onore di incontrare Lionello Ricci, il colto ideatore di www.sentieridimontagna.it , scrittore e grande amante della montagna.

Percorsi circa 11 km in 4 ore e 50 min

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Corno di Bles m 2755

VideoParcheggiato nella parte alta dell’abitato di Canè m.1500, dopo un breve tratto di strada asfaltata saliamo per sentiero N° 184, una mulattiera selciata, che ci porta in località Saline m. 1665.
Superiamo poi il Roccolo di Arnaldo a m. 1850 e risaliamo il “Canalì de la Tor” che ci conduce alla “Torre dei Pagà” a  m. 2235.
A causa del forte vento decidiamo di salire in vetta passando per il Bivacco Gerù, sentiero CAI N°199.
Superato il bivacco risaliamo il vallone, salendo dal versante nord fino al bivio, per prendere il CAI N°199A, sul ripido pendio, a volte esposto, che conduce alla vetta a m. 2755.
Dopo una breve sosta discendiamo la cresta sud-est che  presenta ripidi sfasciumi, poi nei pressi della “Tor dei Pagà” la discesa si fa più dolce.
Da qui proseguiamo sul sentiero CAI N°166 in direzione Cortabona che percorriamo fino all’incrocio con il CAI N°3.
L’itinerario è in leggera ascesa fino alla  località Saline e con il CAI N°184 torniamo a Canè.
Ascesa m.1500, Km 13,500, ore 06,00