BIVACCO DON GIULIO CORINI PASSO DEL VALZELLAZZO DA VILLA DI LOZIO

BIVACCO DON GIUGLIO CORINI PASSO DI VALZELLAZZO M.2016

Raggiunta la località Villa di Lozio, a m. 1050, lasciamo le auto nel parcheggio di via Golo dove, nelle immediate vicinanze, una segnaletica in legno, posta all’inizio di una mulattiera, indica la direzione per il Bivacco Don Giulio Corini. L’itinerario iniziale si estende attraverso un fitto bosco che percorriamo fino a raggiungere i verdi spazi aperti, dove seguiamo la traccia di sentiero che volta a destra e sale, con discreta pendenza, la lunga dorsale prativa fino ad intercettare il sentiero n°6. Svoltiamo a destra sullo stesso e proseguiamo in alternati saliscendi fino a raggiungere la Malga di Vai Piane a m. 1998. Continuiamo ora con più prudenza in quanto la morfologia dell’ambiente circostante cambia aspetto e difficoltà, presenta infatti alcuni passaggi su roccette con terriccio umido e tratti esposti, in parte attrezzati, fino alla sella che sovrasta il Passo di Valzellazzo. Discendiamo la sella e in breve tempo siamo al Bivacco a m. 2016. La struttura, dedicata a Don Giulio Corini, è sita al Passo del Valzellazzo nel gruppo del Cimon della Bagozza ed è stata posata in opera nell’agosto del 2017. Ritorniamo a Villa di Lozio per lo stesso itinerario ripercorso a ritroso.

Durata Escursione h. 06,37  Ascesa totale m.1290

Distanza percorsa Km 16,00

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FERRATA CORNA DELLE CAPRE MONTE GUGLIELMO / DA CUSATO A MONTE VIGNOLE

FERRATA CORNA DELLE CAPRE

Giunti a Cislano di Zone svoltiamo a destra per proseguire lungo la strada che porta in località Croce di Marone. Lasciamo l’auto a bordo strada nel piccolo parcheggio, tre-quattro posti auto, adiacente al tornantino subito dopo il bivio per il sentiero N°230, meglio conosciuto come sentiero dell’Uccellatore. Zaini in spalla e imboccato il CAI 230 in 10 minuti siamo all’attacco della via ferrata Corna delle Capre. Fin da subito notiamo la verticalità della via che presenta una prima parte difficile, data l’esposizione e un paio di passaggi anche strapiombanti, comunque ben attrezzata. Moderatamente difficile la sezione centrale, dove troviamo anche buoni appigli di roccia.   Mentre la parte terminale presenta un tratto verticale liscio anch’esso ben attrezzato, un traverso a destra e un repentino cambio morfologico della via, ora più vegetativa, che lascia presagire l’arrivo in vetta. Raggiungiamo la sommità erbosa (m.1360) e ridiscendiamo, dapprima su breve tratto attrezzato, poi lungo una traccia in ripida discesa, attraverso il bosco, che ci immette sul sentiero dell’Uccellatore. Lo ripercorriamo fino all’auto, ora con destinazione Valtress, punto di incontro concordato con il gruppo che, come escursione alternativa, da Cusato ha raggiunto il Monte Vignole, per condividere un pranzo conviviale.

Ascesa totale m.300   Sviluppo Ferrata m.400

Distanza percorsa km. 3,200   Difficoltà EEA

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MONTE TIMOGNO M. 2096 E CIMA BENFIT M.2172

VALZURIO MONTE TIMOGNO M.2096 CIMA BENFIT M. 2172

 

Valzurio m.814 slm, frazione del comune di Oltassenda Alta BG, località di partenza dell’escursione.

Lasciate le auto ci dirigiamo verso sud ovest lungo la stradina, a tratti con forti pendenze, per Colle Palazzo. Raggiunto il colle, a m.1267, continuiamo per Case Campello m.1556 seguendo il sentiero che costeggia il muro, costruito con pietre incastonate una sopra l’altra, che delimita il confine tra il bosco e i prati sottostanti. Ora il sentiero si inerpica lungo il crinale erboso che ci porta alla Baita Alta Remescler a m.1849. Oltrepassiamo la Baita e proseguiamo, in leggera ascesa, fino alla sella sotto le pendici del Monte Timogno, per poi affrontare l’ultimo tratto, senz’altro il più impegnativo della giornata, che porta alla cima a m.2096. Caliamo per la cresta ad est e risaliamo la dorsale che porta alla cima del monte Benfit a m.2172. Continuiamo nell’alternato saliscendi fino a raggiungere la sella ad est del Benfit a m.2103. Discendiamo il vallone fino ad una malga, oltre la quale seguiamo il CAI n°314 fino all’incrocio con il Sentiero Alto Serio, che seguiamo fino a Valzurio passando per le Baite Moschel in località Spinelli a m.954.

 

Distanza percorsa Km 20,500 -Durata escursione h. 07,43

Ascesa totale m. 1546

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Monte Sodadura m 2010

MONTE SODADURA M.2010 DA QUINDICINA VAL TALEGGIO

Parcheggiate le auto a Quindicina, m. 1287, di Pizzino in Val Taleggio, seguiamo il sentiero n°120 e raggiungiamo Baita Foppa Lunga, dove una modesta coltre nevosa, frutto della precipitazione notturna, ricopre l’intero ambiente circostante. Superiamo il Rifugio Gherardi a m.1650, Il privato Cesare Battisti a m. 1685 e sempre su sentiero 120, innevato ma ben individuabile e percorribile, raggiungiamo la Bocchetta di Regadur a m. 1853. Voltiamo a sinistra per CAI 101 e accompagnati da una leggera nebbia, percorriamo la cresta fino al Passo Sodadura a m. 1867. La nebbia ormai diradata permette di godere a pieno della vista dell’imponente piramide sommitale del Monte Sodadura che raggiungiamo, a m. 2010, risalendo la ripida cresta. Caliamo dal versante opposto e in breve siamo al Rifugio Nicola a m. 1850. Continuiamo in direzione Piani di Artavaggio, poi a sinistra per sentiero n° 9, in alternati saliscendi, fino al Cesare Battisti. Scendiamo a destra, su CAI 120 per Rifugio Gherardi e Quindicina.

Distanza percorsa Km 14,650  Ascesa totale m. 965

Durata escursione h 6,10

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MONTE ZINGLA M. 1497 DA ENO VAL DEGAGNA

Monte Zingla da Eno

Giunti a Eno, frazione del comune di Vobarno sito a m. 605 slm in alta valle Degagna, parcheggiamo le auto in via Fobbia, strada esterna all’abitato, subito dopo una curva a gomito sinistrorsa. Scendiamo verso il piccolo borgo, lo attraversiamo e risaliamo una carrareccia, a tratti cementata, in discreta pendenza che lasciamo più avanti per un sentiero boschivo che ci conduce al Passo del Cavallino della Fobbia a m.1090. Sempre su sentiero, a destra della strada per Capovalle, raggiungiamo il passo Ganone a m. 1181 dove incrociamo il CAI n° 10. Lo seguiamo per un tratto, per proseguire poi su una forestale che abbandoniamo nei pressi del C. Cornone a m. 1149. Ora la morfologia del paesaggio cambia radicalmente. Risaliamo la cresta erborocciosa fino alla cima ovest a m. 1491, caliamo lungo il versante est dell’anticima e successivamente in rapida ascesa siamo sulla sommità del Monte Zingla a m 1497. Dopo una breve sosta riprendiamo l’escursione calandoci lungo un tratto attrezzato per poi raggiungere il Rifugio Campei de Sima a m.1017 e  il Bus del Luf a m. 1004. Ritorniamo ai Campei de Sima e seguiamo il sentiero che attraverso la Val di Corpaglione porta al Passo Ganone, poi su forestale fino al Passo del Cavallino della Fobbia e infine ritorniamo a Eno per sentiero iniziale.

Distanza percorsa Km 26,800   Durata escursione h.08,22

Ascesa totale m. 1645

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